Sono passati 100 anni esatti da quando Montichiari conferiva la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini ma il peso di un passato difficile da digerire è ancora un nervo scoperto per tutti. È questa la sintesi emersa dal Consiglio Comunale di lunedì 29 luglio nel quale si è assistito ad un lungo dibattito, talvolta interrotto anche da applausi e interventi dal pubblico, che ha visto Maggioranza e Minoranza confrontarsi in modo fermo sulle motivazioni di un’eventuale cancellazione dell’onorificenza concessa al Duce nel 1924 senza trovare una soluzione condivisa. La Minoranza, anche su sprone dell’ANPI locale, ha presentato la mozione; la Maggioranza ne ha chiesto il ritiro, proponendone una comune da presentarsi al prossimo Consiglio ma troppo diverse sarebbero state le motivazioni di fondo per accettare una condivisione di intenti e di vedute che sembra ancora lontana dall’essere raggiunta. «Dato che l’obiettivo finale comune sia di Maggioranza che di Opposizione è quello di ritenere decaduta la cittadinanza onoraria a Mussolini – ha dichiarato nel suo intervento Marianna Leopardi, Consigliere Comunale in quota Fratelli d’Italia –  riteniamo che il Consiglio Comunale, in virtù della mancanza di una normativa nazionale e di un regolamento comunale ad hoc, debba fare una mera presa d’atto della decadenza dell’onorificenza in favore di Benito Mussolini per avvenuta morte il 28 aprile 1945. Per tale ragione invitiamo i consiglieri di opposizione a ritirare la loro mozione al fine di presentarne una congiunta al prossimo Consiglio Comunale. In caso contrario il nostro voto a questa mozione sarà contrario e ne presenteremo una al prossimo Consiglio Comunale contenente le motivazioni espresse in premessa». «Che la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini decada con la sua morte è tutto da dimostrare – ha replicato Beatrice Morandi – Questa è un’argomentazione che è stata avanzata col chiaro intento di non affrontare il tema seriamente e di sviare il confronto sull’argomento. La cittadinanza onoraria non è un diritto legale soggetto a scadenza o decadenza automatica ma un onore conferito che, di norma, permane indipendentemente dalle circostanze successive alla concessione, incluso il decesso. In Italia, non esiste una normativa generale che prevede la decadenza della cittadinanza onoraria alla morte del beneficiario. Questo significa che, a meno che non sia esplicitamente previsto nell’atto di conferimento o in regolamenti specifici del Comune che l’ha concessa, la cittadinanza onoraria rimane valida anche post mortem. Mi viene quindi da dedurre dal vostro ragionamento che non vi costi niente deliberare la revoca della cittadinanza onoraria, perché se voi siete convinti che sia già così a causa della morte e non state concedendo nulla di nuovo. Giù la maschera e abbiate il coraggio di affermare che siete contrari alla revoca, perché pensate che questo personaggio abbia avuto dei meriti!» Il dibattito si è così concluso con il respingimento da parte di tutti i consiglieri di Centro Destra della mozione di richiesta della revoca di cittadinanza a Mussolini e senza la possibilità di trovare, almeno al momento, un accordo congiunto tra le due parti. Accordo che sarebbe stato il vero e concreto gesto di superamento di un passato divisivo con cui anche i monteclarensi faticano ancora a fare i conti. 

Marzia Borzi