Gli studi più recenti dimostrano quanto lo sport in Italia sia trascurato sin dalla formazione di base, quella Scuola che dovrebbe rappresentare l’inizio della maturità culturale, sociale e fisica che ogni ragazzo/a affronta nella sua fase adolescenziale.
Sappiamo tutti che l’attività motoria a livello di Scuola Primaria è praticamente inesistente , il 39% degli Istituti Italiani è sprovvisto persino di una semplice Palestra.
Anche nella Scuola Secondaria le ore sono ridotte al lumicino ed in questa fascia di età sono stati eliminati nel tempo sia i Giochi della Gioventù come quelli Studenteschi. Gesti comuni come correre, saltare, lanciare non fanno più parte del bagaglio conoscitivo del bambino/ragazzo, sono tralasciati, dimenticati ed emarginati a favore del congenito utilizzo di strumenti tecnologici che non stimolano il movimento fisico necessario ad una crescita armoniosa del corpo.
L’educazione di un ragazzo passa anche dal gesto sportivo, fantasia, interpretazione, logica e regole sono base integrativa di un sano sviluppo psicofisico che aiuta pure l’intelletto.
Lo sport fatto in età scolare aiuta a sviluppare maggiori capacità cognitive, riduce notevolmente gli stati d’ansia e migliora il rapportarsi con i periodi di stress e di compiti importanti. La scarsa cultura sportiva, parallelamente ad un corpo docente vieppiù demotivato ha fatto si che l’im-piantistica venisse sempre penalizzata da scarsa progettualità ed investimenti.
L’ultimo censimento nazionale sugli impianti sportivi risale al 1996 realizzato dal CONI in collaborazione con ISTAT e Credito Sportivo; dall’ultimo studio del 2016 emerge che le maggiori Regioni ad investire in questo settore sono state Sicilia, Calabria, Puglia e Marche ed a livello nazionale in quella stagione ci furono solo 7 interventi calibrati a favore di Piste di Atletica Leggera.
Orbene si capisce che questa politica mal si accompagna ad una ampia ed auspicata pratica sportiva in tutti gli Istituti Scolastici, anche il Disegno di Legge n. 992 del 1998 che vorrebbe introdurre l’insegnamento nella Primaria dell’Educazione Fisica come vera e propria materia proposta da insegnanti qualificati troverebbe già insormontabili difficoltà nell’attua-zione pratica se non accompagnata da paralleli interventi nell’edilizia sportiva di base, punto fondamentale da cui partire se si vuole costruire veramente qualcosa di innovativo e concreto per le generazioni future.
Capite bene in questa situazione che anche la realtà di Montichiari con oltre 4000 studenti che gravitano sul territorio debba contare su spazi appositi all’aperto per fare attività di base, le strutture esistenti di per se già non bastano a soddisfare le attuali esigenze e l’am-pliamento del Don Milani senza che non sia stato valutato l’impatto sull’attività sportiva (ennesima prova…) denota l’ulteriore testimonianza che lo sport di base non viene riconosciuto valore aggiunto per una sana corretta crescita.
Lo sviluppo della pandemia Covid-19 ha evidenziato ancor di più la necessità di spazi aperti, nonostante i costi di gestione di un impianto outdoor siano decisamente inferiori, al giorno d’oggi si cerca sempre di privilegiare il business senza valutare la stretta vera necessità, si tende a seguire la moda del momento e non anteporre la ragione del servizio.
L’Atletica Montichiari è convinta della bontà del ripristino di una Pista di Atletica nello spazio del “Menti” (smantellata nel 1999 a favore del campo di calcio..), giusto a rivangare il diritto del mondo giovanile a fruire dello stesso come spazio essenziale per una proposta seria e variegata che un polo scolastico come quello di Montichiari non debba farsi mancare.
Gli spazi lo consentono e le occasioni non mancano, confidiamo che la riflessione del servizio auspicato meriti le più alte attenzioni a far sì che il connubio Scuola-Sport torni ad essere una realtà pratica sul territorio e non mera utopia, Montichiari lo merita.
Vittorio Corsi