Il mondo delle aste è tanto complesso quanto variegato e intrigante: per questo, è bene avventurarvisi con il supporto di un esperto. A tal proposito, abbiamo fatto due chiacchere con Angela Grazioli, dello studio AffareCasa, al fine di fugare i dubbi più frequenti sull’acquisto di immobili all’asta.
Comprare casa all’asta: quali vantaggi rispetto ad un acquisto tradizionale?
Il mercato fallimentare offre sicuramente un vantaggio economico molto importante. La media di risparmio in asta è del 50% sugli immobili residenziali e il 70% sugli immobili industriali e commerciali. Un vantaggio figlio dei grandi numeri: basti pensare che nel 2022, nella sola provincia di Brescia, sono stati battuti 2663 immobili. Inoltre, ogni volta che un immobile non viene aggiudicato, viene riproposto dopo 6 o 8 mesi con il prezzo decurtato del 25%.
Inoltre, acquistando all’asta si ha la possibilità di ottenere mutui pari al 100% del valore d’aggiudicazione e ciò che si va ad acquistare viene completamente “ripulito”, ad opera del Tribunale stesso, da ipoteche e debiti (che restano in capo all’ex proprietario).
Esistono delle tutele particolari che lo studio può garantire nel momento in cui si approccia ad un acquisto di un immobile all’asta?
Sicuramente il “fai da te” è fortemente sconsigliato, anche perché le cifre in gioco sono decisamente importanti: per partecipare in asta serve fare un bonifico pari al 10% dell’offerta presentata.
Il primo servizio che offriamo è la consulenza gratuita con il nostro broker finanziario: ciò permette di avere un’indicazione precisa dagli istituti bancari che hanno i prodotti dedicati alle aste immobiliari. Inoltre garantiamo, tramite il Tribunale, la visita ad ogni immobile, prendendo direttamente contatto con i custodi giudiziari. Considerato che gli immobili all’asta vengono venuti nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, garantiamo anche una consulenza a livello tecnico (con il supporto di geometri, architetti e imprese edili) e legale. Tutto questo è funzionale a giungere, poi, ad un conteggio economico, compreso di mutuo, notaio (del Tribunale) e tutte le spese occulte in modo da evitare “brutte sorprese” e lavorare in massima trasparenza.
È frequente trovare in vendita edifici ad uso residenziale oppure lotti o ancora immobili a destinazione produttiva?
Secondo il ReportAste2022 di ReViva il residenziale è la componente principale con il 56% degli immobili in asta su scala nazionale. Il resto racchiude terreni, immobili industriali, commerciali, fabbricati in costruzione, impianti sportivi, etc.
L’approccio a questo mondo è conveniente soprattutto per i privati che hanno il sogno della “prima casa”, ma che, come spesso capita ultimamente, viene bloccato da prezzi elevati e condizioni di mutuo insostenibili.
LB