Che, per via del Covid 19, siano “saltati” la gran parte degli appuntamenti che davamo per scontati è cosa che tutti sappiamo, anche per averlo provato sulla nostra pelle.
E non ci riferiamo al rito laico dello spritz, sul quale si è sin troppo discusso, ma anche, tanto per fare alcuni esempi, al lavoro, alle scuole, agli spettacoli…
Alla nostra tradizionale vita sociale, insomma, messa in crisi, anzi, praticamente stoppata, dal lockdown.
Qualcosa, per fortuna si sta muovendo.
Vuoi perché il lockdown è stato allentato, vuoi perché sono cambiate le condizioni sanitarie, vuoi perché la gente non ne poteva più di stare chiusa in casa, pian piano si sta tornando alla normalità. Rispettando tutte le regole del caso, ma si sta tornando, o almeno ci si sta provando.
Vale per tante realtà, vale anche per i Centri ricreativi estivi, tanto utili (anche alle famiglie) nei mesi più caldi dell’anno.
Anche se non saranno come prima, anche in questo disgraziato 2020 i ragazzi di Montichiari potranno comunque divertirsi e in sicurezza.
Il 22 giugno, infatti, sono partiti i servizi forniti dal Comune, dalle parrocchie di Santa Maria Assunta e Maria Immacolata e dalla Fondazione Casa Serena.
Servizi che, dedicati ai minori dai 6 ai 14 anni, si tengono al Centro Giovanile San Giovanni Bosco, all’Oratorio di Borgosotto e nella sede di Casa Serena, in via Badazzole.
Per ovvi motivi dovuti al distanziamento imposto dal virus, il numero di posti a disposizione è inferiore rispetto al passato.
Particolare attenzione è stata ovviamente posta in materia di sicurezza “che – specifica l’assessore ai Servizi Sociali Barbara Padovani – viene prima di qualunque altra necessità. Il risultato è il frutto di un minuzioso e difficile lavoro nato dalla collaborazione con l’assessore alla Pubblica Istruzione Angela Franzoni e l’appoggio delle Parrocchie, di Casa Serena, dell’Associazione Nuvola nel Sacco e della Cooperativa sociale La Sorgente”.
Insomma: è stata dura, ma alla fine s’è trovata la quadratura del cerchio. L’assessore Padovani, infatti, manifesta soddisfazione “per la possibilità di ridare ai nostri bambini l’occasione di socializzare dopo questo lungo periodo buio e alle famiglie la serenità di poter riprendere le proprie attività. Grazie anche a tutte quelle realtà private che metteranno in campo proposte similari per i nostri concittadini”.
Da segnalare che i criteri stabiliti prevedono la presenza di un educatore ogni 7 bambini per la scuola primaria e uno ogni 10 per la secondaria di primo grado: il costo sarà suddiviso tra i vari enti.
MT Marchioni