Ci sono voluti oltre vent’anni e l’impegno, a vario titolo, di ben 5 amministrazioni comunali succedutesi dalla fine degli anni Novanta ad oggi con lo ‘sprint’ impresso dalla giunta Togni per arrivare a dotare finalmente Montichiari di una nuova e più funzionale Caserma dei Carabinieri.
Fondamentali la recente approvazione in Consiglio comunale dell’accordo che rende il Comune proprietario di un’area tra via Ciotti e via Vittime delle Foibe dove sorgerà il comando e il finanziamento di 2,5 milioni di euro da parte di Regione Lombardia contenuto in un ordine del giorno approvato all’unanimità.
Per illustrare la novità è stata convocata poco prima di Natale in Sala consiliare una conferenza stampa alla presenza del sindaco Marco Togni, dell’assessore ai Lavori Pubblici Graziano Bonometti e dei rappresentanti di Regione Lombardia Fabio Rolfi, assessore all’Agri-coltura, Claudia Carzeri e Francesca Ceruti, consiglieri al Pirellone.
“È un’occasione unica per la nostra città – ha dichiarato davanti ai giornalisti il primo cittadino – per la quale il Covid ha giocato la sua parte: decisivo è stato l’impegno economico della Regione, ma anche il benestare del Comando regionale dell’Arma dei Carabinieri, ottenuto in breve tempo. Qualche passo in avanti era stato fatto in passato, ma senza arrivare alla concretizzazione.
Non faremo alcuna inaugurazione per la posa della prima pietra ma festeggeremo – ha scherzato – solo quando potremo togliere il cartello di fine lavori”.
Soddisfazione è stata espressa da Carzeri: “Il lavoro di squadra ha vinto rispetto alla necessità che aveva Montichiari.
Spiace che l’opposizione monteclarense si sia astenuta in consiglio comunale sulla proposta del sindaco in merito. Sottolineo che non sarà una Tenenza, come in tanti volevamo, ma comunque un presidio importante per la città”.
Di “opera strategica per la sicurezza su un ampio territorio di cui beneficeranno anche i comuni limitrofi” ha parlato Ceruti, già sindaco di Remedello e firmataria dell’ordine del giorno approvato in consiglio regionale. Rolfi ha ricordato i finanziamenti che da Milano sono giunti a molti comuni lombardi, “al di là dei colori politici a noi vicini, per mettere in campo strutture in favore delle comunità locali” e ha annunciato che “l’opera in questione potrà beneficiare del sostegno finanziario solo se verrà realizzata entro il triennio“.
Se la nuova caserma prenderà vita lo si deve anche al lavoro promosso dall’ufficio tecnico comunale, come ha dichiarato Bonometti: “Impegno gravoso, ma portato a buon fine in poco tempo.
La caserma sarà la prima vera opera pubblica della nostra amministrazione, ma non dimentichiamo gli altri interventi di riqualificazione resi possibili grazie ai fondi regionali giunti a maggio, penso ai nuovi attraversamenti pedonali, all’illu-minazione pubblica, al Castello Bonoris. Continueremo a bussare alla porta del Pirellone”.
Il Comune ha stanziato nel piano triennale delle opere pubbliche la cifra di 3 milioni di euro destinati alla Caserma e “per la quale – ha concluso Togni – andremo ad approvare una variazione di bilancio a inizio 2021. A noi l’intervento dovrebbe costare all’incirca 500 mila euro da recuperare tramite l’accen-sione di un mutuo, puntiamo tuttavia con i ribassi d’asta a spendere anche meno. Daremo vita a un bando di progettazione, una sorta di concorso di idee con premiazione del miglior progetto che sarà pervenuto e grazie al decreto semplificazioni che riduce i tempi di alcuni iter in merito dovremmo vedere il via ai lavori entro fine 2021”.
Dopo sessant’anni, quindi, terminerà il servizio dell’attuale Caserma di via Tebaldini, realizzata durante l’amministrazione Mazza su progetto dell’ingegner Ferruccio Carera e il cui costo fu stimato in poco più di 11 milioni di lire: un’epoca lontana, quando il bisogno di sicurezza, in un paese che aveva circa la metà della popolazione odierna, era decisamente meno ampio e sentito di oggi.
Federico Migliorati