Uno scherzo veramente ben progettato quello preparato in occasione del Primo Aprile scorso dal Sindaco Marco Togni che ha giustamente deciso di ritagliarsi qualche momento di leggerezza organizzando una simpatica burla nei confronti dei suoi concittadini. Togni, sulla sua pagina facebook, ha pubblicato una finta lettera dell’Esa, European Space Agency, con rigoroso timbro semirealistico, nella quale la pseudo agenzia spaziale lo avvertiva di come un meteorite di circa un chilogrammo di peso avesse attraversato i cieli del Nord Italia per poi schiantarsi nella notte di sabato 5 marzo sui Monti Sibillini, nelle Marche, e di come l’esplosione avesse diviso il corpo celeste in più frammenti. La lettera riportava un fatto effettivamente accaduto, però, dicendo qualcosa di più, da cui la beffa: alcuni pezzi del corpo celeste erano andati distrutti mentre altri, della dimensione di circa 1 kg, erano caduti proprio sul territorio di Montichiari, di qua l’esigenza, da parte sua, non solo di darne notizia alla cittadinanza ma di avvertirla che nei giorni successivi il territorio comunale sarebbe stato soggetto alla presenza di un gruppo di ricercatori che avrebbero operato nell’area dell’impatto per ritrovare il pezzo celeste con l’ausilio di elicotteri dotati di spettrometro magnetico, rilevante la presenza di ferro-magnetite. «Se vedete elicotteri sorvolare Montichiari con una specie di radar – ha scritto Togni per dare più concretezza alla sua burla – ne sapete il motivo». Capire che si trattava di uno scherzo, sebbene molto ben orchestrato, non era difficile: alcune parole inglesi presenti nel testo della lettera pubblicata erano scritte in un lessico maccheronico; l’indirizzo dell’agenzia spaziale era francese anziché americano e peraltro se lo stesso meteorite pesava in origine 1 Kg come avrebbero potuto i pezzi in cui si era diviso avere il medesimo peso? Se queste “buche” ben evidenti non fossero balzate all’occhio subito, bastava anche solo pensare al giorno in cui la notizia era stata pubblicata per comprenderne la natura. Eppure non sono stati pochi i concittadini a cascare nella beffa e, peggio ancora, ci sono cascate molte testate giornalistiche locali e nazionali. Fra queste il «Corriere della Sera» che non solo ha riportato la notizia online ma l’ha pure pubblicata in prima pagina prendendola per vera. «Potevo evitare lo scherzo, però con la tensione che stiamo vivendo, per nulla leggera e che mi preoccupa moltissimo, mi sono detto che ci stava anche un momento scherzoso e devo dire che è veramente ben riuscito». Capire e scusare per l’innocua beffa un Sindaco che, dall’inizio del suo mandato, ha vissuto momenti delicatissimi come il periodo pandemico e ora la gestione degli oltre 100 profughi ucraini arrivati in città, non è di certo difficile, meno facile è invece digerire che giornalisti di testate nazionali recuperino le notizie sui social e le pubblichino senza nemmeno preoccuparsi di approfondirne la veridicità. D’altro canto, mai come di questi tempi, con la tecnologia che mischia le carte, risulta sempre più difficile non solo distinguere le notizie vere dalle fake news ma i professionisti della notizia dai dilettanti dell’informazione ed è quella la vera, tragica beffa alla quale pare non esserci rimedio.
Marzia Borzi