“La storia di Bubulina è davvero una storia straordinaria soprattutto per come è stata scritta e raccontata dall’autore: Giovanni Boschetti. Un libro ben fatto, in cui convivono insieme arte e buoni sentimenti portati in “auge” da una piccola bambina dai capelli dorati che ricordano quasi un angelo.
Un racconto che, ancor prima di essere scritto per gli italiani, è stato letto, tradotto e riadattato per i bambini russi.
Un libro nato da un lungo travaglio, durato quasi un anno e mezzo, ma che infine ha dato buoni risultati perché apprezzato dalla critica e adottato dai docenti russi per avvicinare, i bambini e gli adolescenti, alla conoscenza delle Icone Sacre, che tanta importanza hanno nella religione ortodossa.
In merito alla prolungata stesura del libro, l’autore cita il seguente proverbio russo: “ Il mulino di Dio macina, molto, ma molto lentamente, ma la farina che ne esce è sopraffina”; indubbiamente il libro è stato “macinato” con molta lentezza, ma ha prodotto inevitabilmente, a mio parere, un piccolo capolavoro, paragonabile facendo riferimento all’arte russa, alla lavorazione necessaria per creare una base ideale per le icone sacre e il lavoro certosino che c’è dietro.
Un libro che scalda il cuore di chi lo legge, e nel mio immaginario mi proietta in una lontana Russia, dentro a un caldo focolare dalle cigolanti assi di legno e dalle robuste mensole, appese alla parete, in cui trovano posto matrioske e qualche pregiato samovar.
Sembra quasi di immaginarla lì, la piccola Bubulina, bambina dolce e curiosa, accovacciata sotto una pesante coperta a sbirciare un’icona, a guardare e a passare il piccolo dito paffuto sulla cornice in rilievo, giocando con i bordi, ad un passo tra la terra e il cielo, tra quello che è il piano terrestre e quello divino.
Siamo nel mondo trascendentale; attraverso l’icona la bambina entra nel mondo del divino e il lettore, insieme alla bambina, si trova ad avere un amico di nome Gesù.
La dolcezza e la purezza d’animo di Bubulina scaldano il cuore come una fievole lucina nella notte. La speranza di ritrovare la mamma, morta quando lei è nata, viene ricompensata dalla fede incondizionata e dal desiderio di volere, veramente, che ciò accada.
Un libro bello, semplice, fluido. Un libro da consigliare a tutte le fasce d’età e, far entrare anche nelle nostre scuole, per avvicinare i bambini al sentimento sincero, pulito e alla bellezza divina.
Un racconto di circa 40 pagine, piacevole e non impegnativo, con delle incantevoli illustrazioni che ci faranno scoprire e avvicinare all’arte delle immagini sacre e fare un tuffo anche nell’innocenza infantile.
Anna Roscio – critica letteraria