È il dottor Simone Paghera, 26enne residente a Brescia, il vincitore della 22° borsa di studio Francesco Rodella la cui cerimonia, come da tradizione, avrà luogo nella Sala consiliare del Comune di Montichiari alla presenza di un folto gruppo di amministratori comunali, autorità religiose e militari e rappresentanti di associazioni, a partire dai vertici della “Davide Rodella” onlus, ente organizzatore assieme ad Avis e Aido provinciali con relative sezioni monteclarensi.
Sabato 7 dicembre alle ore 10 si susseguiranno gli interventi dei relatori partecipanti, moderati da Gabriele Calciolari, con l’illustrazione del progetto di ricerca vincente dal titolo “Ruolo dell’immunosenescenza nella terapia con farmaci che modificano la storia naturale della sclerosi multipla”, realizzato da Paghera sotto la guida del dottor Ruggero Capra, responsabile del Centro Regionale per la Sclerosi Multipla dell’ASST Spedali Civili di Brescia – Presidio di Montichiari.
Paghera è attualmente tecnico di laboratorio e ricercatore presso il Centro di Ricerca Emato-oncologica AIL degli Spedali civili di Brescia ed è iscritto al corso di laurea magistrale in Biotecnologie Mediche nell’Università degli Studi di Brescia.
Nel suo passato rientra anche un periodo come calciatore professionista nel Rezzato e nell’Avezzano.
Il Centro monteclarense, attivato nel 1986, è sede di riferimento per le persone affette da sclerosi multipla sia adulte sia pediatriche ed eroga prestazioni in regime ambulatoriale semplice e complesso.
Come verrà illustrato in occasione della premiazione il modello di studio che ha superato il vaglio della commissione scientifica presieduta da Fabio Badilini è sì proposto per la sclerosi multipla “ma può essere adattato – si legge nell’abstract della ricerca – anche ad altre patologie che utilizzano farmaci di nuova generazione i cui effetti ricadono sul sistema immunitario, come nel caso dell’artrite reumatoide o nelle malattie neoplastiche trattate con immunoterapia dove il fattore età potrebbe avere un ruolo determinante per l’efficacia della terapia”.
Un lavoro, dunque, prezioso per gli sviluppi futuri e che certifica l’importanza del sostegno economico ai giovani ricercatori, fine principale dell’associazione Davide Rodella onlus che tiene viva la memoria di Davide Rodella, giovane appassionato della vita, generoso e solidale, scomparso a soli 23 anni nel 1988.
Il dolore per la perdita del figlio si è trasformato per papà Antonio in un impegno costante in favore della ricerca: sono state così messe in campo le migliori risorse umane ed erogati anno dopo anno lauti finanziamenti soprattutto a ospedali e strutture ove si promuove lo studio scientifico per far sì che la battaglia contro le malattie, specie quelle oncologiche, possa un giorno essere vinta.
Nella foto: la premiazione dell’edizione 2018
Federico Migliorati