Sono numerosi i monteclarensi che nelle scorse settimane si sono visti inviarealle loro emailpersonali messaggi ingannevoli di tutti i tipi.Si tratta del cosiddetto “Phishing”, una particolare tipologia di truffa che si concretizza via internet attraverso l’invio di messaggi falsi che mirano a carpire dati personali, ad infettare il pc del malcapitato o, nei casi peggiori, ad estorcergli denaro. Due gli inganni più frequenti veicolati negli ultimi giorni sui computer locali. La prima è una falsa convocazione da parte della Polizia a nome di un certo Lamberto Giannini, Direttore Generale della Pubblica Security, nella quale vengono contestati alcuni reati e che intima di rispondere per avere informazioni in merito ad un’indagine di pedopornografiache vedrebbe coinvolto chi ha ricevuto l’email stessa. Nel suddetto messaggio, che utilizza anche i loghi della Repubblica Italiana, del Ministero dell’Interno, della Polizia di Stato o addirittura dell’Interpol, si trova scritto «Ti inviamo questo messaggio dopo un sequestro informatico… Hai commesso il reato dopo essere stato preso di mira su di un sito pubblicitario… Per motivi di riservatezza ti inviamo questa email e sei pregato di farti sentire scrivendo le tue giustificazioni entro 72 ore…».La missiva prosegue poi pregando la persona in oggetto di rispondere, scrivendo le proprie giustificazioni affinché possano essere approfondite e verificate al fine di valutare eventuali sanzioni. Insomma i truffatori prospettano alla vittima un’inesistente indagine penale con l’intento che il soggetto preso di mira, seppur consapevole di non aver commesso nessun reato, si possa spaventare,ricontattarli e esporsi in questo modo a successive richieste di pagamenti in denaro o di comunicazione dei propri dati personali. Si ricorda, però, che nessuna Forza di Polizia né tantomeno il Ministero dell’Interno contatta i cittadini via email. Nessun procedimento penale viene avviato in questo modo. Se vi dovessero capitare simili messaggi cancellateli subito anche dal cestino della posta elettronica e segnalateli alla Polizia Postale sul sito di PS Online. La seconda truffa riguarda invece fantomatici buoni sconto del valore di 500 euro che il ricevente si sarebbe aggiudicato dopo l’estrazione da parte di un noto supermercato locale e sfrutta la somiglianza con il logo di note catene di distribuzione per carpire i dati della carta di credito dell’ignaro truffato.Per evitare di cadere nella trappola è doveroso controllare sempre il link a cui rimanda il messaggio, perché il primo campanello di allarme saranno proprio i caratteri alfanumerici totalmente estranei al nome del supermercato o dell’azienda. Infine per quanto riguarda i premi e i concorsi in svolgimento presso le catene della grandedistribuzione è fondamentale verificare l’attendibilità dell’informazione sui rispettivi siti e soprattutto quando si ricevono informazioni tramite pubblicità online.
Marzia Borzi