Le scorse settimane sono state caratterizzate da un confronto piuttosto acceso sulla questione “Costruzione nuovo asilo dei Chiarini”, che ha visto un gruppo di abitanti della frazione attivarsi con un volantino estemporaneo per chiedere di ripristinare l’area verde dell’ex plesso didattico in contemporanea alla nuova costruzione dell’edificio dell’asilo. Il tutto sarebbe nato a causa di una carenza di informazioni tra Amministrazione e cittadini, molti dei quali non erano affatto al corrente della progettazione della nuova struttura ma soprattutto che questa sarebbe stata realizzata non ristrutturando la vecchia scuola di via Santa Scolastica ma ex novo sull’area dell’adiacente campetto. In realtà l’Amministrazione aveva comunicato (ancora ad agosto del 2022 e successivamente nel novembre scorso), tramite alcuni quotidiani, la vincita di un bando Pnrr di poco più di 1 milione di euro, che questi fondi sarebbero serviti alla costruzione di un asilo nido da 40 posti e che, in base alle tempistiche a disposizione, avrebbe valutato se recuperare l’edificio dell’ex scuola, che però avrebbe necessitato del via libera della Soprintendenza, oppure realizzarne un altro sempre in quell’area. Eppure in molti non sapevano o non avevano capito quanto era stato deciso. D’altro canto la vendita dei quotidiani è calata vertiginosamente negli ultimi anni e i cittadini s’informano notoriamente di più tramite internet, i social e soprattutto la bacheca stessa “Marco Togni Sindaco” dove la notizia, però, non era stata condivisa. Così, quando la foto dell’area recintata del campetto in via Scolastica è stata postata proprio su facebook da alcuni privati cittadini ed è stata data la notizia dell’avvio ai lavori, la protesta si è alzata spontanea ed è stata avviata una raccolta firme per salvare il famigerato campetto. I promotori ci hanno tenuto da subito a sottolineare che la raccolta firme non aveva nessuna valenza partitica né tantomeno doveva essere interpretata come un atto contro l’Amministrazione Comunale ma era solo un modo per stimolare il confronto democratico nei confronti di un progetto che avrebbe potuto portare nuove criticità nella frazione monteclarense. Nonostante questo qualche sottile insinuazione è sorta lo stesso e, complici forse anche alcune azioni probabilmente non totalmente condivise tra i promotori stessi della petizione, ci sono stati anche alcuni malumori sfociati con una segnalazione (fatta da una non ben definita cittadina della frazione stessa) ai Carabinieri, che ha portato l’Arma ad effettuare un controllo mercoledì pomeriggio nell’area dove si stavano raccogliendo le firme. La vicenda si è conclusa con la disponibilità del sindaco Togni ad incontrare gli abitanti dei Chiarini per un confronto chiarificatore. «Nel 2021 abbiamo partecipato ad un bando Pnrr uscito per la realizzazione degli asilo – hanno dichiarato nel frattempo Togni e gli assessori Franzoni e Bonometti – Una straordinaria opportunità per Montichiari dato che ad oggi abbiamo una lista d’attesa di 80 famiglie. L’obiettivo del nostro progetto era il recupero dell’ex scuola dei Chiarini. In tutta onestà non pensavamo di poter vincere il bando e invece è andata bene riuscendo a portare a casa 1.150.000 euro. I tempi ristretti per la realizzazione dell’opera avrebbero però impedito di ottenere nei tempi utili l’autorizzazione da parte della Soprintendenza dato che l’edificio ha più di 70 anni, con il rischio di dover rinunciare all’opera e restituire i soldi. Questa situazione non era inizialmente prevedibile. Il bando non permetteva nemmeno di spostare l’opera in altro luogo del territorio. Abbiamo quindi deciso di realizzarlo nel terreno a fianco (stessa area di proprietà comunale) ove c’è il campo da calcio. Nelle prossimi giorni inoltreremo agli enti la richiesta di demolizione della vecchia scuola dato che non è un edificio di pregio. Vogliamo ripristinare lì l’area ludica».
Marzia Borzi