Si conferma ancora una volta la generosità della famiglia Lechi nei confronti di Montichiari. Dopo i cospicui lasciti dei Conti Luigi e Piero Lechi, che nel 2005 hanno donato a Montichiari una vera e propria collezione artistica conservata oggi nel museo a loro dedicato, è dei giorni scorsi un nuovo “omaggio” alla città di Montichiari questa volta da parte di Alessandro Lechi, ultimo figlio vivente del Conte Fausto. Il professor Lechi, infatti, in memoria dei due citati fratelli, lunedì 15 gennaio a Verona, ha consegnato a Paolo Boifava, direttore dei musei cittadini, e a Bernardo Falconi, esperto di miniatura ottocentesca, cinque miniature tutte dipinte ad acquarello su avorio. Tra queste opere spicca un capolavoro: il “Ritratto di un giovane gentiluomo svedese”, una miniatura realizzata a Stoccolma, firmata e datata 1800, dal veneziano Domenico Bossi, artista molto attivo fra Sette e Ottocento nelle corti reali di Prussia, Svezia, Olanda e Austria, tanto da essere arrivato anche a San Pietroburgo per realizzare un ritratto dello zar Alessandro I. Il giovane e anonimo svedese ritratto nell’acquarello, forse un amico di un antenato di casa Lechi, è descritto con una stupefacente precisione, tipica della pittura di Bossi che potrebbe essere definito “il Raffaello del ritratto in miniatura”. Le altre miniature donate (tutte di autore anonimo) raffigurano esponenti ottocenteschi di casa Lechi come il conte Teodoro (1778-1866), uno dei soldati più apprezzati da Napoleone Bonaparte; il conte Bernardo (1775-1869), che legò il suo nome alla botanica divenendo un famoso collezionista e ibridatore di camelie; il conte Giacomo (1768-1845), amico di Stendhal e immortalato nella cronaca del suo secondo viaggio in Italia e un particolarissimo ritratto di coppia dei fratelli Giuseppe e Giacomo Lechi abbracciati e vestiti in abiti che rimandano ai mesi cruciali del 1797 con i moti rivoluzionari che determinarono la Repubblica bresciana, che ebbe proprio i fratelli Giuseppe, Teodoro e Giacomo Lechi tra i protagonisti. Tutte le miniature verranno quanto prima esposte in modo permanente nella sala dell’Ottocento del museo Lechi, che diviene così l’unico museo in Italia a possedere opere di questo straordinario pittore, a cui sarà dedicata a fine 2024 una mostra dossier con svariati ritratti in miniatura provenienti da collezioni private.
«È doveroso esprimere il ringraziamento di tutta la comunità – afferma l’assessore alla Cultura Angela Franzoni – per questa ulteriore donazione che va ad arricchire e impreziosire il patrimonio monteclarense e che rappresenta un motivo di orgoglio per la città. Al professor Alessandro Lechi desidero rivolgere un plauso per la sua generosa iniziativa in ricordo dei fratelli conti Luigi e Piero che già avevano consentito con le loro opere di costituire quello straordinario scrigno di tesori rappresentato dal Museo Lechi, sempre più polo di riferimento per visitatori e turisti e centro indiscusso di promozione e diffusione dell’arte sul territorio».
Marzia Borzi