Se con la fine di ottobre è calato il sipario sul Castello Bonoris, che ha chiuso i battenti per le visite guidate e li riaprirà, come di consueto, con l’avvento della primavera, c’è un altro luogo della cultura monteclarense che è al centro dell’attenzione, il Museo Lechi. Dal 18 del mese scorso e fino al 16 febbraio del prossimo anno, infatti, una delle opere più prestigiose della collezione Lechi, il “Ritratto di un conte Martinengo” del Moretto risalente al 1540 è protagonista alla mostra aperta a Palazzo Martinengo dal titolo “Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552”: per l’occasione quello è certamente Girolamo Martinengo da Padernello ha…ritrovato la sua sposa, Eleonora Gonzaga (entrambi dipinti dello stesso Moretto) nelle sale dell’esposizione e dopo che Paolo Boifava, direttore di Montichiari Musei, aveva scoperto che in origine erano entrambi insieme a Brescia nel palazzo dello sposo: “Poi quasi subito – spiega – i due dipinti, dopo la morte prematura di lei, sono stati separati. E quindi ora si sono ritrovati dopo quasi 500 anni”. Una storia d’amore che solleticherà certamente l’attenzione degli estimatori d’arte e non solo. E per un dipinto che, momentaneamente, è fuori sede, diverse splendide fotografie d’autore sono al centro della scena nelle sale al piano terra del polo museale monteclarense: dal 2 novembre e fino al prossimo 5 gennaio è aperta la mostra “Castelli, fantasmi, leggende”, personale di Salvatore Attanasio per la curatela di Fausto Lorenzi che porta in visione una serie importante di scatti, circa una quarantina, realizzati in alcune delle dimore più belle e sontuose del territorio, da Padernello a Bornato, da Lonato del Garda a Pandino e ancora Soncino e Calvisano per arrivare al Castello Bonoris: proprio quest’ultimo è oggetto di sei fotografie in stampa colore di notevole fascino. Visitare l’esposizione significa affacciarsi sui territori della realtà e dell’immaginazione, tra ombre e luci, visioni e prospettive, fantasmi che “animano” alcune dimore e leggende che si tramandano di generazione in generazione. Per la prima volta, dopo le precedenti undici esposizioni, è inoltre possibile ammirare immagini stampate con tecnica fine art su carta cotone. La mostra è aperta dal mercoledì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18 e la domenica dalle 15 alle 19 a ingresso libero e gratuito. Per ulteriori informazioni consultare i siti internet www.montichiarimusei.it o www.montichiari.it.