Ormai certamente ultimata la posa delle luminarie in buona parte delle zone del comune di Montichiari, quest’anno, più che mai, essa è resa di particolare significatività.
L’opinione pubblica, un po’ in tutte le varie comunità del nostro territorio, si è divisa in due correnti: chi ritiene che nonostante l’anno sia necessario conservare come da consuetudine lo spirito natalizio e chi, invece, è più propenso a chiudere un 2020 tanto terribile come è stato senza lasciare spazio ai soliti ornamenti.
Certo è solo che il Natale, in ogni caso, ci sarà, e anche se particolare, purtroppo lontano da parenti ed amici, cercherà di fare breccia nei nostro cuori alimentando quella che in molti rimane una flebile fiammella di speranza.
Il Sindaco di Montichiari, Marco Togni ha voluto mettere in evidenza in un suo post su Facebook, la scelta della sua amministrazione di non venire meno alla tradizione delle luminarie natalizie, addobbo irrinunciabile per qualsiasi comunità del territorio e simbolo tanto iconico di questo momento dell’anno.
“E così viene Natale.
Questo più che mai ne sentiamo la mancanza e vogliamo che arrivi presto con la speranza che cancelli questi triste anno e sia l’occasione per una rinascita per tutti noi, per la nostra serenità, per la nostra salute e per l’economia – ha commentato il Primo Cittadino nel suo comunicato.
Quest’anno qualcuno potrebbe dire che le luminarie non hanno senso dato che oggi una parte dei negozi sono chiusi.
Noi abbiamo invece deciso di assecondare le richieste di quei commercianti locali che ci hanno chiesto aiuto, anche in questa forma, in modo da poter spingere i monteclarensi a privilegiare i nostri negozi di vicinato. Anche quest’anno verrà Natale, magari sarà diverso dagli altri, sicuramente, ma anche quest’anno arriverà puntuale, proprio come è puntuale il Natale”.
Una riflessione che affonda dunque le radici nella necessità di dare un rinnovato coraggio a delle comunità, come quella della provincia di Brescia, così provate dalla prima ondata e ancora con il fiato sospeso durante questi mesi freddi di recrudescenza della pandemia.
Una luce, un sorriso e l’impegno di riscoprire una dimensione, quella della vita sotto casa, per le piazze e le strade delle nostre città, che sta andando ormai diradando con delle ricadute durissime sul nostro tessuto sociale ed imprenditoriale.
Se vogliamo che i nostri figli abbiano anche solo la possibilità di continuare a vivere e lavorare qui, dove siamo nati e cresciuti, è impegno di tutti noi provare a guardare la realtà con occhi diversi.
LL