Cari lettori di Paese Mio, in veste di docente ormai in pensione da molti anni vorrei rendervi partecipi di un mio pensiero. Ho insegnato a ragazzi di ogni grado di scuola, dalle elementari alle medie, dalle serali sino al mondo del catechismo, e ho dunque molta esperienza nel campo educativo anche grazie alle numerose conferenze tenute nel corso del tempo a giovani e ad adulti con famiglie. I fatti accaduti a Pisa e Firenze dove in seguito a scontri tra studenti e poliziotti i primi hanno subito manganellate mi hanno indotto a indirizzarvi il mio messaggio. Le botte non servono a nulla se non a rendere il tutto più grave: rappresentano solamente un segno di degrado e malessere diffuso e l’uso della carta della repressione non dovrebbe essere mai usata. Credo, anzi, sono convinto che i giovani d’oggi abbiano bisogno soprattutto di affetto e di vicinanza in special modo nell’ambito familiare. Il loro rapporto con il mondo degli adulti deve prevedere esempi positivi affinché possano respirare sentimenti di affetto e di comprensione sinceramente condivisa. Alla luce di questa mia convinzione, maturata in decenni di missione educativa, ritengo che la nostra gioventù necessiti di un di più di amore. Solo così consegneremo alle nuove generazioni un mondo migliore dove proprio l’amore e il rispetto reciproco siano posti sempre al primo posto. Vi ringrazio per l’attenzione e vi saluto caramente.

PROF. GILIOLO BADILINI