Da più di tre anni si sta discutendo della collocazione del sistema di depurazione fognaria per i comuni del lago di Garda. Il progetto, che costa 230 milioni di euro di cui 100 stanziati dal governo, consiste nella costruzione di due nuovi depuratori a Gavardo e Montichiari con lo scarico delle acque depurate nel fiume Chiese, un corso d’acqua che bagna 31 comuni, spesso asciutto e dal bacino molto fragile.
La logica vera di questo progetto è una sola, quella di costruire i nuovi depuratori lontano dal Lago di Garda.
Nella vicenda ci sono state naturalmente pressioni politiche perché, a un certo punto, la soluzione Gavardo e Montichiari era stata accantonata in virtù della“Mozione Sarnico”, approvata dal Consiglio Provinciale il 30 novembre 2020 dopo anni di discussioni. Tale mozione stabiliva il principio che tutti i depuratori consortili della provincia di Brescia avrebbero dovuto essere costruiti nei comuni destinatari del servizio, compreso il costruendo del Garda.
Ma la nomina del commissario ad acta nella persona del Prefetto, su pressione del ministro Gelmini che è anche presidente della Comunità del Garda, ha scavalcato la Mozione Sarnico e in sostanza ha sancito l’impotenza del livello politico provinciale.
Resta il fatto che allargando le condotte sublacuali attuali e costruendone una terza per le acque pluviali, oltre che procedendo ad un potenziamento dell’attuale depuratore di Peschiera, l’opera costerebbe molto meno e sarebbe più sostenibile anche nei costi sociali e ambientali. Questa, in sintesi, la questione.
L’11 settembre c’è stata una imponente manifestazione in Piazza Duomo a Brescia per dire “no” alla nomina del Commissario straordinario e “no” alla sua decisione di portare i reflui nel fiume Chiese; grande la partecipazione di comitati, associazioni ambientaliste ed amministratori ed ammirevole l’abnegazione di tantissimi cittadini nel sostenere una lotta sacrosanta in difesa del nostro fiume e del nostro territorio.
Da ex Sindaco e Presidente del Comitato Civico di Montichiari non potevo mancare, ricordando la battaglia intrapresa fin da subito, nel 2018, per contrastare il Progetto (culminata in più mozioni in Consiglio, in una marcia dei cittadini a difesa del fiume e in una grande raccolta firme contro l’ipotesi dei due maxi depuratori).
In Consiglio Comunale, mediante interpellanza, abbiamo chiesto al Sindaco se ,al di là della sua contrarietà espressa negli atti formali, nelle interviste rilasciate e nelle azioni intraprese, non intendesse condannare le posizioni dei partiti che lo sostengono nell’attuale maggioranza, Forza Italia e Lega, che si sono espresse in modo chiaro, con i loro vertici provinciali e regionali, per i due depuratori a Gavardo e Montichiari.
Solo risposte evasive. Perciò è evidente che a Montichiari ci sia un problema politico in quanto, a livello provinciale e regionale il Sindaco non è più sostenuto dalla sua stessa maggioranza; quando si è amministratori “targati” politicamente, se da un lato ciò può essere un vantaggio quando chiedi risorse e contributi, dall’altro devi pagarne il prezzo.
Se egli intraprenderà azioni ed atti contro la costruzione dei deu depuratori noi continueremo a sostenerlo perché stiamo dalla parte dei cittadini monteclarensi, che hanno già subito nei decenni scorsi un assalto ambientale al loro territorio.
E adesso diciamo basta.
Mario Fraccaro
Presidente Comitato Civico per Montichiari