Finanziato in gran parte dalla Provincia, ma anche dal Comune (che si è reso disponibile a compartecipare con una quota di 200 mila euro), il progetto esecutivo costerà 2 milioni 500 mila euro e prevede la realizzazione di un quarto edificio, che andrà ad allinearsi ai tre paralleli sinora esistenti nel vasto campus scolastico che da via Marconi si estende sino a via Brescia.
“L’area di cantiere – spiega la preside Claudia Covri – sarà collocata su una superficie complessiva di circa 2000 mq. L’ampliamento consta di otto aule, quattro delle quali poste al piano terra e quattro al piano primo, ciascuna con superficie di 62,5 mq. Ci saranno poi una sala conferenze con superficie di 91 mq, due corridoi di distribuzione e due atri (uno per piano), pensati come luoghi di ricreazione per gli studenti, oltre ad un portico posto in corrispondenza dell’ingresso principale al complesso scolastico”.
“Il nuovo stabile – precisa – è progettato secondo l’attuale specifica degli Edifici ad Energia quasi Zero. Sarà realizzato con una struttura portante in legno altamente coibentata, basata sui principi di minimizzazione dell’ener-gia per riscaldamento e raffrescamento e sulla massima qualità dell’aria interna, all’insegna della sostenibilità, del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente”. “Il boom di iscrizioni per il prossimo anno scolastico, unito al continuo fermento nell’ambito della ricerca didattica che contraddistingue i docenti, ha evidenziato la necessità di ampliare le aule disciplinari sperimentate con il Progetto Dada in questi due anni” osserva Covri. Acronimo di ‘Didattica per ambienti di apprendimento’, è questa una innovazione che dispone per gli studenti il cambio d’aula ogni ora, da un lato incrementandone la concentrazione e la disponibilità all’ascolto della lezione successiva, dall’altro sollecitando nei docenti il confronto e lo scambio di strumenti e materiali didattici con i colleghi che ne condividono l’aula. La preside anticipa che “molte sono le idee per la destinazione delle nuove aule (il laboratorio delle idee (filosofia), l’aula debate, il laboratorio dei linguaggi multimediali (storytelling, cinema, cittadinanza digitale ecc.) e grande attenzione verrà riservata all’allestimento di spazi relax negli atri comuni, per garantire la dimensione di benessere degli studenti”.
Attualmente il Don Milani ha 1860 iscritti, suddivisi in 80 classi al corso diurno e 6 al serale; l’anno prossimo supererà i 1900 studenti. Fra le realtà educative più ampie e articolate della nostra provincia, riunisce i licei linguistico, economico-sociale, delle scienze umane, scientifico e progettuale (sport, cinema e ambiente), l’istituto tecnico commerciale (che forma ragionieri e programmatori informatici), l’istituto per la gestione aziendale e per l’industria e l’artigianato (che prepara operatori e tecnici negli ambiti elettrico, elettronico e meccanico).
“Non sappiamo ancora come riprenderanno le attività didattiche a settembre, né se riusciremo a portare avanti il Progetto Dada nei primi mesi dell’anno scolastico” dichiara la dirigente.
“Questa sperimentazione ha allenato i docenti alla ricerca di metodologie, al problem solving di gruppo, alla condivisioni degli spazi, delle attività, degli arredi, contribuendo ad un’apertura mentale che si è rivelata utilissima nell’approccio alla didattica a distanza. Flessibilità, condivisione e solidarietà tra colleghi sono stati gli ingredienti utilizzati per affrontare con professionalità questo nuovo scenario”. “Appena possibile – conclude – superata l’emergenza Covid il Progetto Dada comunque ripartirà e potrà avvalersi di nuovi spazi che garantiranno maggiore qualità della didattica, più sicurezza agli studenti e nuovi ambienti di apprendimento”.