Il girone G di Prima Categoria ha proposto una stagione non facile e molto impegnativa. La nota che più conta, però, è che la conclusione del Campionato lo scorso mese di maggio ha sancito il diritto della Virtus Manerbio di presentarsi ai nastri di partenza del prossimo torneo. Un obiettivo che, in estrema sintesi, ha costituito il punto di riferimento della formazione biancoverde per tutto il cammino, un percorso che ha dovuto confrontarsi con rivali competitive come il Cellatica, che è volato in Promozione, o Lodrino e Valtenesi e che lo ha fatto sempre puntando con convinzione su un gruppo giovane e sulle forze fresche pronte a dare il loro apporto alla prima squadra provenienti dal sempre fertile vivaio manerbiese. Per la compagine manerbiese non è stata una passeggiata raggiungere il traguardo della salvezza (e di quella diretta per di più), ma i giocatori del presidente Franco Pezzi hanno saputo lottare con forza e determinazione dalla prima all’ultima partita, mettendo in bella mostra l’unione di intenti che, alla fine, ha permesso di staccare non solo Accademia Calcio Foggia e Real Leno, imprigionate negli ultimi due posti della classifica, ma anche di porre nove lunghezza di distanza nei confronti dello Sporting Club Nave, che ha dovuto arrendersi alla poco gradita sentenza di essere la terza retrocessa del girone G. La Virtus Manerbio, invece, ha meritato sul campo il diritto di rimanere in Prima Categoria e lo ha fatto al termine di un percorso che non ha risparmiato momenti di preoccupazione alla compagine biancoverde. Passi che hanno confermato le insidie di un Campionato che ha emesso i suoi verdetti solo in dirittura d’arrivo e che hanno posto in evidenza, solo per citare un paio di esempio, una sconfitta delicata come il 3-2 subito in casa dello Sporting Club Nave, che sembrava destinato a rimescolare in modo pericoloso le carte nella zona bassa della classifica, oppure il rotondo 4-0 patito dai biancoverdi sul terreno della lanciata Calcistica Valtenesi. Tutto l’ambiente virtusino, però, ha avuto il grande merito di non disunirsi e di non lasciarsi prendere dall’ansia dei risultati e nel momento della verità ha potuto celebrare una salvezza tanto importante quanto preziosa in chiave futura, frutto del ruolino di marcia di 8 vittorie, 8 pareggi e 10 sconfitte per un totale di 36 gol fatti e 41 subiti. Un obiettivo desiderato e raggiunto che ha vissuto un momento assai significativo con la vittoria interna (2-1) con la Vs Lume, un successo che ha portato tre punti letteralmente d’oro, ma le prove da ricordare di un gruppo unito, compatto e determinato sono state diverse, a cominciare, ovviamente, dall’incredibile 3-3 strappato con un cuore infinito in casa del Valtrompia, che ha dato il via alla sospirata festa-salvezza. Doti sulle quali, adesso, sarà possibile costruire la prossima stagione. Una nuova avventura nella quale la Virtus Manerbio avrà il duplice compito di continuare a far valere la sua illustre tradizione in Prima Categoria e potrà cercare, magari, di alzare l’asticella dei suoi programma attingendo nuove energie dalla consolidata tradizione giovanile che a Manerbio rappresenta un fiore all’occhiello e una risorsa decisiva per il domani del sodalizio biancoverde.
Luca Marinoni