Si dice che l’importante, nella vita, sia importante “non smettere di andare avanti”. Il manerbiese Manuel Corbellini ha preso questa massima alla lettera e l’ha fatto a passo di corsa. Nel 2008, si è rotto i legamenti del ginocchio: questo l’ha costretto ad abbandonare il calcio. Non volendosi dare per vinto, ha cambiato sport e si è dato al podismo. Dapprima, si è cimentato sui percorsi da 10 km; poi è passato alle mezze maratone nelle zone di Cremona, Brescia e Milano.
La sua prima maratona è arrivata nel 2010; ne sono ovviamente seguite altre (Roma, Milano), in cui ha conseguito un record personale di tre ore, ventisei minuti e ventisei secondi. L’anno scorso, ha corso in solitaria sulle montagne nella zona del lago d’Idro ed è arrivato fino al passo del Maniva. Il divertimento, la passione e la soddisfazione l’hanno portato a scegliere un obiettivo ancora più ambizioso: partecipare alla maratona da 100 km più dura d’Europa, ovvero la 100 Km del Passatore.
Questa competizione podistica nacque nel 1973. Deve il suo nome al fatto di svolgersi nei luoghi ove visse Stefano Pelloni, il brigante noto come il Passatore (1824-1851) – così detto dalla professione di suo padre, che era traghettatore. Fu attivo in Romagna e si comprò il favore della popolazione più povera, donando ad essa i proventi di furti e rapine. Lui e la sua banda sfuggivano alle truppe pontificie rifugiandosi sui monti della Toscana. Benché la sua persona reale meritasse tutto fuorché lode, il lato avventuroso e “antisistema” della sua vita fece del Passatore un eroe popolare, destinatario anche di alcuni versi di Pascoli. Non stupisce quindi il fatto che venga celebrato anche da una maratona.
La 100 Km del Passatore parte da Piazza del Duomo a Firenze, esce dalla città in direzione di Fiesole, attraversa quest’ultima e prosegue verso il passo della Vetta le Croci (518 km d’altitudine). Lungo il percorso, sono presenti tre traguardi intermedi: Borgo San Lorenzo (195 m d’altitudine; 31,5 km dal punto di partenza); Colla di Casaglia (913 m; 48 km); Marradi (328 m; 65 km). L’arrivo è in Piazza del Popolo, a Faenza.
Nell’edizione 2022 della maratona, Manuel Corbellini ha terminato con un tempo di quindici ore e trentadue minuti. Non il risultato che si augurava, purtroppo: una crisi all’ottantacinquesimo chilometro gli ha impedito di arrivare fra i primi mille (su quattromila partecipanti). Era la sua prima volta alla 100 Km e non si è avvalso di assistenza. «Per l’anno prossimo, cercherò di calcolare meglio tutte le variabili e di provare ad abbassare il mio tempo» ha dichiarato. «C’è da dire però che, in una corsa come questa, già l’arrivare in fondo è una grande soddisfazione».
Per lui, tutto questo è un divertimento: lo sport è una sua passione e parte integrante della sua vita. La maratona è uno strumento per mettere alla prova il proprio corpo e spingere più in là i propri limiti. «La corsa, infatti, è come la vita: devi cercare anche nei momenti più bui di rialzare la testa e ricominciare a correre, accorgendoti che TUTTO il percorso è un’emozione incredibile».