C’è stato un periodo nel quale gli ospedali crescevano come funghi.
Ad esempio, sulla linea che corre grosso modo sovrapponendosi alla Lenese, la 668, cda Ovest a Est c’erano gli ospedali di Chiari, Orzinuovi, Manerbio, Leno, Montichiari, Castiglione delle Stiviere… Erano gli anni in cui si pensava, e a volte si pretendeva, che (quasi) tutti i Comuni avessero il loro ospedale. Magari piccolo, ma ce l’avessero. Ovvio che non poteva funzionare.
Infatti poi si è cambiato rotta, passando all’estremo opposto, con alcuni ospedali, come ad esempio quello di Leno, che, un poco alla volta, è stato sostanzialmente smantellato, o come quello di Montichiari, che per un bel po’ è rimasto lì, di fatto sottoutilizzato.
Anche questo non poteva funzionare.
Infatti poi si è trovata la situazione di equilibrio. Si è capito, insomma, che gli ospedali non possono essere troppi, quindi inevitabilmente troppo piccoli (perché poi non tutti possono avere tutto), ma nemmeno troppo grandi (probabilmente perché troppo complicati da gestire, quindi poco funzionali). Come sempre, la situazione migliore sta nel mezzo.
Da alcuni anni è così partita una organizzazione, anzi, una riorganizzazione, che ha consentito, e sta consentendo, di avere ospedali in misura giusta. Soprattutto, ha consentito, e sta consentendo, di avere ospedali più efficienti, che funzionano meglio.
Tanto per essere chiari (ma è solo un esempio, magari tecnicamente sbagliato, ma che rende l’idea): meglio avere un’unità coronarica a qualche chilometro che funziona bene, piuttosto che averne una vicino casa che non funziona, oppure non averla addirittura.
A questa organizzazione non sono venuti meno neanche gli ospedali di Leno e Manerbio, entrambi «dipendenti» dall’Asst del Garda.
Tra i due nosocomi, infatti, non sono infrequenti gli… scambi.
Il più recente riguarda il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, che sarà presto trasferito dall’ospedale di Leno a quello di Manerbio.
Per il trasloco si sfrutterà un contributo di 1.500.000 euro che arriveranno da Regione all’interno nell’ambito del Piano pluriennale degli investimenti.
A Manerbio, il Servizio psichiatrico troverà posto negli ambienti attualmente occupati dalla Pediatria, quando questa troverà una nuova casa, dopo la realizzazione del nuovo sopralzo.
Una sorta di puzzle, dunque, che alla fine consentirà di avere dei servizi di certo più efficienti.
Servirà ancora qualche mese, ma i risultati arriveranno.
MTM