Sui tagli di una decina di tigli, quasi secolari, nel parcheggio dell’ex area Marzotto, l’amministrazione comunale di Manerbio prende le distanze dichiarando, per voce dell’assessore all’ecologia Mario Mantovani “la propria completa estraneità rispetto all’esecuzione degli sfalci della vegetazione, della potatura e degli abbattimenti degli alberi”. E’ stata questa, in sostanza la risposta, all’interrogazione in consiglio comunale dello scorso 30 aprile, presentata dal gruppo “Patto civico”. L’assessore, non solo ha sottolineato l’inesistenza di una relazione agronomica, come sancito dall’articolo 5 delle norme tecniche di attuazione previste dal Pgt, ma anche che il Comune ha aperto un procedimento amministrativo. Mantovani ha precisato che l’amministrazione comunale aveva solo sollecitato la proprietà ad attuare azioni di pulizia e decoro in quell’area. “Mi preme soprattutto sottolineare” precisa Mantovani “che prima dell’intervento da parte della ditta incaricata dalla proprietà è stato effettuato l’intervento di pulizia preventiva dai rifiuti da parte dei rappresentanti dell’amministrazione con l’aiuto di alcuni cittadini volontari, al solo scopo di ripulire l’area da vetro e plastica abbandonati, che se non tolti in anticipo, durante lo sfalcio dei rovi, triturandoli, avrebbero causato un danno disperdendosi nel terreno. Ripeto che mi dispiace che il senso civico e l’impegno di questi volontari per la sola pulizia dei rifiuti abbandonati lì da anni sia stato strumentalizzato in vario modo con notizie non corrispondenti a quanto accaduto”. Nei giorni precedenti alla riunione consigliare del 30 aprile, il sindaco Paolo Vittorielli aveva parlato di un parcheggio che versava da tempo in una grave condizione di incuria e per tale motivo, ha precisato il primo cittadino “abbiamo sollecitato la proprietà a predisporre un intervento di sfalcio dei rovi ed erbacce presenti nelle aree verdi”. Pur non essendo direttamente coinvolta nelle operazioni – fanno sapere da palazzo Luzzago – l’amministrazione “si è premurata di fornire alla ditta incaricata dalla proprietà una nota informativa predisposta da un agronomo professionista che descriveva nel dettaglio le corrette modalità di intervento”. Il consigliere Giandomenico Preti parla di un’amministrazione comunale “che ha messo in scena l’ennesima farsa, dichiarandosi estranea a fatti dei quali, in realtà, è stata coprotagonista. Esistono scambi di e-mail, tra la ditta esecutrice dei lavori e l’amministrazione, dove si fa riferimento ad accordi presi con l’assessore Mantovani, al taglio di piante, così come chiesto dal Comune, dove l’amministrazione viene addirittura sollecitata affinché proceda con la rimozione dei rifiuti per facilitare l’intervento del privato. L’amministrazione è consapevole di tutto questo e non potendosi giustificare in alcun modo ha cercato di coprire i propri errori citando fatti e circostanze completamente diverse, nel tentativo pedestre di spostare l’attenzione su quanto accaduto”. In attesa di individuare e capire le motivazioni di questi tagli, resta il fatto che, come sottolineato dal gruppo “Conoscere e partecipare”, è stato rovinato in modo permanente il patrimonio arboreo della città. Il portavoce del gruppo, Dario Selleri precisa che il Comune sta verificando le responsabilità ma che tuttavia “non si può minimizzare e a fronte dell’ammenda che verrà elargita da chi ha effettuato i tagli, si chiede che vengano piantati 10 tigli adulti, perché in futuro si possa ricordare la rinascita del patrimonio naturalistico per la comunità e il rispetto delle vitali funzioni degli alberi. Vorremmo si ricavasse un messaggio positivo da questa incredibile vicenda”.
Barbara Appiani