Come ovunque, anche in Italia i vari partiti di maggioranza e di opposizione al Governo spesso discutono e  strumentalizzano fatti, eventi e tematiche di interesse pubblico che avvengono nel mondo. Ma, tra diatribe più o meno costruttive e condotte non sempre corrette, fortunatamente esiste ancora un modo sano di occuparsi della “res publica” che attiene più ad inclinazioni personali di empatia che al colore politico. E allora accade che a Santo Stefano, il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli arrivi improvvisamente in un reparto degli Spedali Civili di Brescia per fare visita alla manerbiese Eleonora Gravi, da giorni ricoverata nel nosocomio cittadino. Una sorpresa davvero inaspettata per questa ragazza che ha trascorso le festività natalizie in un letto di ospedale e che il 26 dicembre è stata attorniata, oltre che da Locatelli, da tutto lo staff direzionale del Civile. Il ministro ha fatto il suo ingresso in reparto, precisando che doveva fare visita ad un membro essenziale della “Si può fare band”, il gruppo musicale presieduto dal maestro Davide Zubani e composto da persone con disabilità, musicisti ed educatori di cui fa parte anche Eleonora.  Giunta al letto, Locatelli ha consegnato alla giovane un omaggio accompagnato da un biglietto di pronta guarigione e di auguri per il nuovo anno. La vocalist del gruppo musicale – dotata oltre che di capacità canore anche di umorismo – non ha risparmiato battute e sorrisi a quanti sono arrivati a salutarla, creando così un clima disteso e piacevole. Accanto a Locatelli e alla famiglia di Eleonora, c’erano il direttore generale dell’ASST Spedali Civili di Brescia Luigi Cajazzo, il professore Daniele Alberti e il dott. Giovanni Boroni in rappresentanza del reparto di oncologia pediatrica dove la “Si può fare band” ha in progetto un laboratorio a favore dei bambini ricoverati. In attesa che la band torni al completo con Eleonora, Zubani prosegue il suo proficuo lavoro nell’ambito della disabilità ed annuncia che, oltre ai già innumerevoli traguardi raggiunti, la Si può fare band arriverà sul palco della prossima conferenza mondiale sulle disabilità che si terrà dal 10 al 12 giugno a New York presso il Palazzo dell’Onu. In quell’occasione i musicisti si esibiranno di fronte ai rappresentanti di tutto il mondo. “In qualità di presidente sono orgoglioso dell’unione, della collaborazione e dell’affiancamento che le famiglie dei ragazzi della band hanno mostrato verso Eleonora, facendo squadra e prendendosi cura tutti e ognuno dell’altro” ha precisato Zubani “la nostra è un’associazione dove la partecipazione, lo spirito di aggregazione e di condivisione sono le caratteristiche principali presenti”. Una bella soddisfazione per l’ideatore di questo grande progetto rivolto alla disabilità che, tuttavia, non risparmia una nota amara nei confronti della sanità. “C’è ancora molta strada da fare su questo fronte” precisa Zubani “ogni persona con disabilità ha bisogni e caratteristiche specifiche che andrebbero prese in considerazione da un’equipe multidisciplinare. In questo caso non mi è piaciuta la modalità di presa in carico di Eleonora in entrambi gli ospedali. Penso che su questo aspetto si debba lavorare molto”. Prima degli Spedali Civili, Eleonora è stata, infatti, ricoverata presso il nosocomio di Manerbio e dopo qualche giorno dimessa. La famiglia della giovane è stata così costretta a recarsi nella struttura bresciana autonomamente. Ma la mamma di Eleonora e tutta la sua famiglia rivolgono un sentito ringraziamento a medici, infermieri e personale parasanitario che si prendono cura della giovane.   

Barbara Appiani