La scuola S. Angela Merici di Manerbio rischia la chiusura definitiva. Terminate le iscrizioni, per tutte le classi, per il prossimo anno scolastico 2022 -2023, ciò che emerge, secondo fonti ufficiali, è l’esiguo numero di alunni che intende proseguire il percorso intrapreso. A non partire – oltre alle classi prime – saranno anche le future quarte e le quinte. Basti pensare che – sempre secondo fonti ufficiali – durante il prossimo anno scolastico la classe quarta sarebbe composta solo da nove alunni e la quinta da otto bambini. A questo si aggiunge la mancanza della seconda. Rimarrebbe solo l’attuale prima classe che comunque, in queste condizioni, non riuscirebbe ad arrivare fino alla quinta. Uno scenario, dunque, che, secondo l’ente gestore, non lascerebbe intravedere soluzione di continuità. Del resto la perdita di adesioni è iniziata ancora nel 2019 con la decisione di chiudere definitivamente la secondaria di primo grado senza dare la possibilità agli alunni già iscritti – diversamente da quanto scritto nel numero precedente di “Paese Mio” – di terminare il ciclo scolastico. Questo “modus operandi” dell’ente gestore – come spiegano alcuni genitori – aveva, a suo tempo, generato grandi difficoltà alle famiglie che, all’improvviso, si erano dovute rivolgere ad altri istituti scolastici per far terminare il ciclo di studi ai figli. Con la chiusura della media Tovini, anche l’Istituto primario di primo grado ha cominciato ad assistere ad una diminuzione di iscrizioni – peraltro già cominciate – negli anni precedenti. A dare ossigeno alle casse della scuola Merici, oltre alle rette degli iscritti, sono stati fino ad ora anche i finanziamenti statali che spettano alle primarie di primo grado. Oggi, però – come spiegano dalla scuola – i numeri non consentono l’accesso a questi contributi e le difficoltà economiche in cui l’istituto già versa si aggraverebbero ulteriormente. E se da una parte c’è il dichiarato rammarico della direzione per un istituto che ha alle spalle 60 anni di vita e che ha contribuito in modo sostanziale a garantire un servizio educativo e formativo di qualità a Manerbio, dall’altra parte c’è la delusione di numerose famiglie che in questi anni hanno creduto fortemente in questo ente scolastico. I genitori dichiarano di aver fatto il possibile per cercare di salvare la scuola da una chiusura definitiva cercando un dialogo con la direzione. Una serie di fattori, però, non hanno consentito una svolta positiva per l’istituto Merici che ora rischia seriamente di non proseguire nella sua “mission” formativa. Le famiglie si sono già rivolte altrove e coloro che si sono orientati verso il metodo montessoriano hanno già preso contatti per un possibile trasferimento alla primaria di Quinzanello che sarebbe in fase di organizzazione, anche se per ora si tratta ancora di ipotesi da confermare. A molti genitori forse sembrerà di rivivere il 2019 quando in una lettera del parroco don Alessandro Tuccinardi si leggeva “da luglio la media cesserà l’attività didattica. Questo per non esporre ulteriormente la Parrocchia sul fronte dei debiti dal momento che l’intero bilancio della scuola è parte integrante del bilancio della Parrocchia”. La decisione di allora – aveva precisato la direzione – era stata presa in accordo con il Vescovo Monsignor Antonio Tremolada, la Curia, il Consiglio Pastorale e quello degli affari economici. La situazione economica della Tovini, che già a quel tempo assisteva ad un calo di iscrizioni, ha determinato il tracollo e la conseguente chiusura. A nulla valsero, allora, le proposte dei genitori disposti persino ad autotassarsi facendosi carico di rette più onerose. Oggi come ieri le difficoltà che vengono riferite dalla direzione sono le medesime, ovvero un calo di iscrizioni con famiglie che si rivolgono ad altri istituti per il prossimo anno scolastico. Ciò che resta è certamente l’amarezza per la possibile chiusura definitiva di una scuola che segue, nel proprio destino, la Tovini e ancora prima la San Filippo Neri. Insomma, un ulteriore impoverimento per una cittadina come Manerbio che, fino a pochi anni fa, poteva contare su una variegata offerta formativa al servizio di un ampio territorio sovracomunale.
Barbara Appiani