La Rsa di Manerbio sta mettendo in campo una serie di progetti per sviluppare la stimolazione cognitiva e sensoriale dei suoi ospiti. Nelle scorse settimane è stato attuato “Garden Therapy” progetto curato dalla onlus AssoVerde Santa Lucia che ha donato un semenzaio e una serra collocati nel parco della struttura di via Aldo Moro. In un altro progetto, in collaborazione con Betti Giardini, gli ospiti hanno creato e curato il loro kokedama, ovvero hanno collocato la terra in un vaso e piantato il seme. Ogni piantina è stata disposta nel salone della struttura e su ogni vaso è stato messo il nome del proprietario. “Per i nostri nonni è stata una grande soddisfazione coltivare la loro piantina” spiega la dottoressa Elena Schlanser, medico di reparto “questo genere di attività stimola la manualità e fa tornare nel passato, quando erano gli stessi ospiti a coltivare un orto o a prendersi cura del giardino. Si tratta di attività che hanno dimostrato un miglioramento del tono di umore e una diminuzione dei disturbi comportamentali. Svolgere questo genere di lavori tranquillizza i pazienti”. Le mansioni all’esterno, nella serra della Rsa, vengono svolte da gruppi di dieci persone, seguite in ogni passaggio dagli operatori sociosanitari e dagli animatori della struttura. “Uscire all’esterno comporta un’attenzione maggiore rispetto alle attività che si svolgono in Rsa” precisa Schlanser “gli ospiti necessitano di sorveglianza assidua affinché tutto proceda nel migliore dei modi e senza incidenti. Spesso questi momenti sono accompagnati anche dai parenti che seguono con grande soddisfazione i progressi dei propri cari”. Nelle prossime settimane, poi, si svolgerà il concorso di “bellezza” che decreterà le piantine degne di salire, insieme ai loro proprietari, sul podio della competizione. Oltre a questo, nelle scorse settimane è stata riproposta ancora la pet therapy con Denver, un Golden Retriever che ha fatto innamorare tutti gli ospiti. Molto apprezzati anche due bassotti che, grazie alle loro dimensioni, potevano essere messi sui tavoli e accarezzati dai nonni. Entusiasmante anche la proposta del bar Dopolavoro che ha offerto merende gustose e momenti conviviali agli ospiti della Casa di Riposo. “Uscire dalla struttura rappresenta per gli anziani una grande opportunità” spiega la dottoressa Schlanser “si tratta di spezzare una routine e di dare una ventata di vitalità a queste persone. Al bar i nonni chiacchierano, si confrontano e trascorrono un’ora in un ambiente nuovo e diverso dal solito. Questo rappresenta uno stimolo cognitivo e sensoriale molto positivo”. Per circa tre anni la Rsa di Manerbio, come molte altre strutture sociosanitarie, ha vissuto in una sorta di isolamento più o meno totale. Oggi, le condizioni sono migliorate e l’apertura all’esterno viene vissuta come una rinascita. “Dal dopo covid abbiamo assistito ad una intensificazione dei rapporti con le associazioni del territorio” precisa la dottoressa “si tratta di una collaborazione molto proficua per noi”. Tra le varie realtà associative che si sono avvicinate alla Casa di Riposo di via Aldo Moro, anche Chirone che promuove la cultura scientifica in ogni sua forma e declinazione e che, oltre ad essere molto attiva, ha ottenuto riconoscimenti anche nazionali. I giovani dell’associazione Chirone hanno proposto due momenti di formazione e stimolazione cognitiva e intellettiva importanti. In una occasione è stato allestito un laboratorio sensoriale con immagini e illusioni ottiche che hanno incuriosito e interessato gli ospiti e in un altro momento i soci hanno costruito, insieme ai nonni, un filtro per l’acqua. Per i prossimi mesi estivi e invernali questi progetti saranno riproposti. Intanto si sta già pensando a riproporre il progetto “I nipoti di Babbo Natale” promosso dall’omonima associazione. Ciascun nonno sarà chiamato ad esprimere un desiderio che sarà caricato su una apposita piattaforma. Gli ospiti, anche negli anni precedenti, hanno chiesto di poter avere oggetti di vario tipo come abbigliamento, libri, fiori o altro. Collegandosi alla piattaforma ciascun cittadino da ogni parte d’Italia potrà soddisfare il desiderio di un nonno e partecipare, di persona o da remoto al momento della consegna del pacco. ”Si tratta di un momento tanto atteso e molto emozionante per tutti” precisa Schlanser “cominceremo già a lavorare per questo progetto perché a novembre dovremo aver già caricato sulla piattaforma tutti i desideri dei nostri nonni che saranno consegnati prima di Natale”.
Barbara Appiani