«Sulla risposta di Regione Lombardia, arrivata ora su una interrogazione presentata ad ottobre 2023 dai consiglieri regionali Paola Pollini e Onorio Rosati, non crediamo ci sia molto da aggiungere» esordiscono, in un comunicato, gli attivisti del Movimento 5 Stelle manerbiese, con particolare riferimento al contenuto della replica di Regione Lombardia ad un’interrogazione presentata dai consiglieri Paola Pollini e Onorio Rosati. Nel testo, i dei membri della minoranza al Pirellone hanno sollecitato la Giunta Regionale in merito all’annosa questione dello stabilimento Finchimica di Manerbio.
«Sul piano politico, ci verrebbe da dire che, così come affermato in risposta ai quesiti 3 e 4 in materia di contributi istruttori, da parte di ATS Brescia emerge che “(…) in merito all’analisi dei singoli componenti (…) le considerazioni portano a sostenere con ragionevole evidenza, che gli effetti attesi sulla popolazione esposta non comportino condizioni per le quali si possano verificare effetti significativi negativa sulla salute della popolazione esposta”: certo, ogni progetto, ogni modello, funziona sulla carta – scrivono gli attivisti – Ma noi ci chiediamo: quali parametri di criticità prossimi ad eventuali incidenti sono stati inseriti?
Se poi leggiamo il punto n. 8, la risposta appare lapalissiana: è del tutto ovvio che le Autorità competenti, qualora riscontrassero un rischio oggettivo per la salute, debbano intervenire adottando nei confronti di Finchimica provvedimenti amministrativi. Ma ai cittadini, quali garanzie vengono date in tal senso?».
Non resta che attendere, dunque, ulteriori sviluppi.
LL