Egregio Direttore,
qualche giorno fa ho accompagnato un amico malato ad una visita in un poliambulatorio di via Verdi a Manerbio, parcheggiando l’auto sul piazzale dell’ex Marzotto. Sulle prime non mi ero reso conto delle pessime condizioni del manto stradale di quel luogo adibito a parcheggio libero, fino a quando, riaccompagnando l’amico verso l’auto, questi non incespicava in una buca ricoperta da fogliame, e quindi una specie di trabocchetto, cadendo rovinosamente al suolo.
Il risultato: una micidiale botta al ginocchio e una contusione con strappo alla spalla. Si dirà che ognuno è responsabile delle proprie azioni e che dovevamo stare più attenti, mettere i piedi sul sicuro, tutto quello che volete, però da moltissimi anni quello spiazzo è in tali condizioni senza essere né asfaltato né livellato. Cartelli per avvisare gli incauti che vi si avventurano, non ce ne sono; catene di sbarramento non esistono, quindi significa che questa area, per quanto degradata, risulta accessibile. Serve infatti come parcheggio, molto frequentato al mercoledì, per il mercato e ogni giorno negli orari di apertura e di chiusura della scuola materna Marzotto. Giustamente, quindi, si è dato il libero accesso a questo parcheggio indispensabile, anche se a chi ha amministrato Manerbio negli ultimi anni non è mai venuto in mente di riempire gli avvallamenti e le buche e di rifare il manto stradale, indipendentemente dalla proprietà? Questo naturalmente vale per il futuro anche per la Giunta attualmente in carica, senza fargliene una colpa, dato che svolge da poco il suo mandato. In ogni caso, della pericolosità di quella zona, ormai lo sanno anche loro. D’altronde, quanto raccontato potrebbe succedere anche a un disabile, con conseguenze sicuramente più gravi. I cittadini, a questo punto, non vogliono certo la chiusura della piazza, sarebbe troppo facile, ma chiedono la sua sistemazione, vista l’importanza della posizione di quell’area. Voglio sperare che da parte degli organi competenti si vorrà prendere in esame segnalazioni come questa e disporre una possibile soluzione del problema. Noi non siamo quelli delle diffide ma delle proposte costruttive per venire incontro ai manerbiesi.
Luigi Andon