Nel 2019 avrebbe compiuto cent’anni.
Un vero signore di nome e di fatto. Il suo ricordo è davvero toccante. Che bella persona è stata! Era forse l’unico ad essere sinceramente contento se le cose ti andavano bene; mai invidioso, mai geloso, sempre altruista, sempre utile, un grande uomo saggio. Ci sono persone che sono più capaci di altre di evocare energie straordinarie: sono i grandi imprenditori, i creatori, i costruttori, coloro che fanno cose importanti in tutti i settori in cui si applicano. Sanno trovare le risorse dove gli altri non hanno guardato, vanno subito all’essenziale, non si fanno distogliere dal passato e dai particolari che non contano nulla. Fu eletto direttore di banca quando era ancora una Cassa Rurale, la quale nel 1949 fu rifondata come Banca Popolare di Manerbio, dopodiché furono aperte le succursali di San Zeno e San Paolo.
E’ rimasta nella memoria dei manerbiesi la giornata del risparmio. Era il 1951 quando Pietrogiorgi con le autorità didattiche consegnò agli alunni più meritevoli (in seguito fu dato a tutti coloro che lo chiedevano) un libretto (con già accreditata una cifra) di risparmio e una cassettina di metallo. Proprio in questa casssettina venne chiesto ai ragazzi di mettere tutte le mance che prendevano e, una volta riempita dalla generosità di nonni e genitori, tutto quanto veniva depositato in banca sul rispettivo libretto personale. Era una chiara e valida azione che aveva il fine di educare verso il mondo dell’economia. Ricordo che anche io e i miei fratelli ne avevamo una, e quando avevamo visite, di qualche zio o parente facoltoso, si metteva la cassettina in vista e si sperava che qualcuno ci mettesse qualche qualche monetina. Ahimè quasi sempre il risultato era negativo. Pazienza, si sperava in tempi migliori. Mi ricordo di come quelle cassette fossero resistenti. Erano costruite talmente bene che era molto difficile riuscire a prendere in prestito anche pochi centesimi da quelle delle mie sorelle. Dopo tanti tentativi però ero riuscito a trovare un trucchetto che mi permetteva di prendere qualche soldino senza farmi scoprire: per ogni moneta estratta dalla cassetta mettevo una riparella di ferro per compensare il peso. Quando mio padre andò con le mie sorelle in banca a versare il contenuto della cassetta, vedendo la sorpresa, non vi dico cosa accadde; poi, a casa, vi lascio immaginare!
Negli anni 1967 Pietrogiorgio fondò la Elmamotor, che nel 1972 diventò la I.M.E. Da piccola officina l’azienda crebbe fino a diventare una realtà produttiva di livello europeo, ancora oggi affermata sul mercato e che dà lavoro a moltissimi operai. Ancora oggi l’azienda è situata a Manerbio in via Duca D’Aosta. La I.M.E. aprì poi un secondo stabilimento a Pontevico.