Gentile Direttore, chiedo ospitalità sul suo giornale per informare i miei concittadini del profondo cambiamento adottato dall’Ammini-strazione in carica nel metodo di valutazione dell’attività sportiva di base.
L’Unione Italiana Sport per Tutti (UISP), nel nostro caso la polisportiva UISP Manerbio, ha sempre considerato l’attività sportiva di base, dai 3 anni in su, un momento fondamentale per il rafforzamento dello stato di salute fisico, mentale, psicologico e sociale.
Lo facciamo da 45 anni. Sono stati migliaia i manerbiesi che con noi hanno avuto l’opportunità di svolgere attività sportiva in palestra, sui campi di calcio, in piscina
L’ultimo anno, precedente alla pandemia, abbiamo toccato il record di 800 iscritti!
Convinti che le associazioni debbano dare un contributo importante alla comunità, ci siamo presi l’impegno oneroso di recuperare con le nostre risorse (finora 100.000 euro) la palestra comunale di piazza Aldo Moro, offrendo così sempre più opportunità di praticare sport ai manerbiesi di tutte le età.
Purtroppo, a nostro avviso, l’Amministrazione in carica, e in particolar modo l’assessore con delega allo sport, hanno largamente dimostrato di pensarla in modo ben diverso, evidenziando inadeguatezza al ruolo ricoperto e un’assoluta incapacità di interagire correttamente con le realtà del territorio, quantomeno con quelle non ritenute degne di “attenzione”.
In otto lunghi anni di mandato non è mai stata convocata una riunione di tutte le associazioni sportive manerbiesi per ascoltare e tentare di risolvere insieme i mille problemi che ogni giorno siamo costretti ad affrontare.
Per non parlare, poi, di chi, tra noi società sportive, ha cercato sostegno nella figura di altri assessori, ormai ex, colpevoli di aver mostrato maggiore disponibilità; puntualmente richiamati, se non, addirittura, puniti con l’arbitrario blocco di contributi già deliberati.
Nel caso della polisportiva UISP Manerbio, la storia è stata difficile fin dall’inizio. Nei primi mesi di nomina della prima Amministrazione Alghisi sono stato convocato dal neo nominato assessore per ben tre volte; peccato che, senza dare alcuna giustificazione,non si sia mai presentato agli incontri.
Poi il silenzio, fino a quando, un paio di anni fa, l’Am-ministrazione comunale ha deciso di vietare l’utilizzo della palestra del Polivalente alle nostre bambine del pattinaggio artistico a causa del rifacimento della pavimentazione, benché l’ingegnere della Provincia, proprietaria dell’immobile, avesse auto-rizzato l’attività trattandosi di bambine piccole e non agoniste.
A quel punto, pur di non interrompere il corso, ho chiesto di poter utilizzare saltuariamente il campo esterno di basket adiacente all’ex bocciodromo, ma anche in questo caso ho ricevuto l’ennesima risposta negativa dal nostro assessore, preoccupato unicamente che l’attività delle bambine potesse danneggiare il fondo in cemento o la recinzione in metallo. Qui tanto impegno; per la situazione disastrosa degli impianti sportivi manerbiesi molto, molto meno.
L’ultima “perla” ci è stata regalata dalla distribuzione dei contributi statali e regionali legati all’emergenza COVID 19. Leggendo la tabella dei contributi concessi alle varie società sportive di Manerbio emerge chiaramente l’iniquità e l’arbi-trarietà del criterio utilizzato. Nonostante la nostra associazione abbia dovuto affrontare onerose spese di gestione e adeguamento di una struttura comunale, considerato anche il numero degli iscritti, e abbia visto calare drasticamente le entrate, ci siamo visti riconoscere un importo di poco superiore, se non addirittura inferiore, rispetto ad altre associazioni, molto, molto più piccole, che, purtroppo, non hanno potuto riprendere l’attività e, conseguentemente, non hanno avuto spese di gestione dell’impianto, spese per il personale, spese di disinfestazione, spese di adeguamento dell’impianto.
Appare evidente che gli obiettivi del nostro assessore allo sport sono ben lontani dalla tutela dell’attività sportiva di base, visto il totale mancato coinvolgimento delle associazioni; e non solo quelle sportive.
Ma ciò che trovo ancora più deludente è l’atteggiamento di composto disinteresse del nostro Sindaco nel monitorare l’operato dei propri amministratori, portati in consiglio dalla sua lista CIVICA (o nominati nel caso degli assessori ). Mi dispiace molto scrivere queste cose, oltretutto in un momento così delicato, ma la convivenza di una comunità deve basarsi sul rispetto per tutti. Gli amministratori devono essere i primi a dare l’esempio e sviluppare una grande capacità di ascolto.
Rino Alessandrini