Quando il polo logistico Cef di Poncarale si sarà insediato, il traffico veicolare che si riverserà lungo la statale 45 bis sarà più che raddoppiato. I disagi avranno ripercussioni anche sul territorio manerbiese e su quello del Comune di Bagnolo Mella. Il nuovo centro di stoccaggio farmaci riguarderà 50 mila metri quadrati di campi lungo la statale, di cui 35 mila già a destinazione produttiva nel Pgt. Il polo logistico è stato approvato tramite Suap comunale con l’ok della Provincia, nonostante il parere contrario di Arpa e Sovrintendenza che, invece, avevano consigliato di recuperare il sito dismesso dell’ex consorzio agrario. Contro la struttura Legambiente e comitato di Poncarale hanno depositato un ricorso al Tar –senza richiesta di sospensiva – e il Comune di Bagnolo Mella ha presentato un ricorso al Presidente della Repubblica proprio sul tema importante dell’aumento di traffico, stimato in una media di circa 800 veicoli in più al giorno. A marzo, poi, la percorrenza della corda molle sarà a pagamento e questo avrà un ulteriore impatto negativo sulla 45 bis, dove si riverserà ulteriore traffico paralizzando il flusso veicolare e creando altro inquinamento nei pressi dei paesi affacciati all’arteria. Da tempo alcuni comitati ambientalisti e di cittadini si stanno battendo contro questa struttura di stoccaggio e lo scorso 26 gennaio, il Comitato Poncarale Salvasuolo, con Legambiente, ha organizzato un flash mob per dire no a questo ennesimo consumo di suolo. Alla manifestazione ha partecipato anche il gruppo manerbiese Conoscere e Partecipare e la presidente di Legambiente regionale Barbara Meggetto. “Siamo qui perché siamo convinti che il suolo agricolo vada salvaguardato – ha precisato Meggetto “solo nella provincia di Brescia abbiamo aperto sei ricorsi: oltre a Poncarale anche a Chiari, Morengo, Roccafranca, Castelmella e Montichiari. Sono solo alcuni tra i tanti esempi di territori della provincia di Brescia affetti dalla proliferazione di insediamenti soprattutto logistici e oggetto di ricorsi. I dati del rapporto Ispra sul consumo di suolo parlano chiaro: la Lombardia è al primo posto tra le regioni dell’Italia del cemento. Nel 2023 sono spariti altri 7,3 chilometri quadrati di suolo. Oltre la metà (il 52%) del consumo di suolo dell’intera regione si colloca tra Bergamo, Brescia e Milano, con Brescia che primeggia con il suo dato di 137 ettari di campi agricoli trasformati in capannoni e strade nel solo 2023”. Anche Italia Nostra Onlus, sezione di Brescia interviene sulla questione e parlando di ennesimo consumo di suolo. Il presidente Giovanni Zenucchini afferma: “suscita impressione che a pochissima distanza da dove tutto ciò dovrebbe accadere, si trovi un’area su cui insistono da 50/60 anni i fabbricati del fu Consorzio Agricolo di Brescia da decenni fallito: possibile che agli amministratori responsabili non sia venuto in mente di proporre la collocazione in quell’area del nuovo polo logistico?”.
Barbara Appiani