Egregio Direttore,

il mese scorso dovevo rinnovare la patente e, come ho sempre fatto in passato, mi sono prenotato direttamente alla ASL per la visita periodica. Premetto che ho quasi ottanta anni ed ho preso la patente quando ne avevo diciotto, non ho mai avuto incidenti e ho “guadagnato” pochissime multe. Sennonché, poiché da otto anni soffro di diabete, come sempre al rinnovo della patente il Centro Diabetologico mi rilasciava il certificato da consegnare all’ufficiale sanitario di competenza, dietro il pagamento di 38 euro alla cassa dell’ospedale. Anche questa volta, ho fatto presente al diabetologo che nel mese di giugno mi scadeva la patente chiedendo cosa dovevo fare. Mi è stato risposto che dovevo andare alla cassa e prenotare per il rinnovo della patente, ed infatti mi viene dato l’appuntamento per il 25 maggio: il versamento in questo caso era di 50 euro. La mattina del 25 maggio il medico mi chiede tutta la documentazione che dovevo portare per il rinnovo stesso, cioè la visita del cardiologo, l’Elettrocardiogramma, il fondo dell’occhio e gli esami del sangue. Rispondo che non ero in possesso di alcuno di quei documenti, per cui il dottore mi dichiara di non poter procedere senza quelle certificazioni. A lui chiedo solo chi doveva informarmi di tutto ciò, ma non ottengo risposta. Dal canto suo, invece, mi invita a prendere un successivo appuntamento e a preparare nel frattempo tutti i documenti. Senza tregua, mi rivolgo allo sportello prenotazioni per richiedere l’ennesimo appuntamento che mi viene dato per il 28 giugno, a patente già scaduta, tra l’altro lontano, a Desenzano, naturalmente versando altri 50 euro. Visti i margini temporali piuttosto ristretti, per avere in tempo i documenti richiesti, non mi restava altro che rivolgermi alla libera professione per prenotare tutte le visite, però dietro pagamento dei tanto odiati 120 euro l’una; fortunatamente per gli esami del sangue ero esente. Seguendo il mio piano accelerato, anche per la visita diabetologica ho dovuto passare dal privato, con esborso dei soliti 120 euro. Finalmente avevo tutto e al massimo della consolazione, mi sono rivolto all’autoscuola, pagando altri 85 euro per le pratiche. E per fortuna che esiste la sanità privata perché, se avessi dovuto aspettare il pubblico, ciao patente! E tutte queste peripezie per ottenere tre miseri anni di rinnovo.

A che pro tutto questo? Perché lo Stato infierisce su poveri pensionati, anziani debilitati, ammalati? Siamo sull’orlo dell’abisso: qui, se non si risolverà il problema della carenza di medici e di personale sanitario, non solo non scomparirà il problema delle liste d’attesa, ma si andrà incontro al crollo dell’intero sistema sanitario regionale. Mentre noi paghiamo, i nostri politici se ne guardano bene dall’intervenire per rimediare a tutte queste storture non sanno che gli anziani sono coloro che, in percentuale, si recano di più alle urne? Ce ne ricorderemo e ci regoleremo di conseguenza… non andando più a votare anche noi. Dovranno aver paura dell’ira dei “buoni”!

Luigi Andoni e altri anziani