Quando si dice che l’argomento “mafie” non è mai “troppo lontano”, lo si dice sul serio. Un locale confiscato alla criminalità organizzata esiste anche a Manerbio, in via Verdi 94. Qualcuno lo ricorda per la pizzeria che ospitava; ma il pizzaiolo, ovviamente, era solo un ignaro affittuario con le mani pulite.
Circa due anni fa, l’amministrazione comunale di Manerbio fu contattata dall’ANBSC (Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati). La proposta era quella di occuparsi della nuova destinazione di questo immobile. Un compito non facile, ma che è stato intrapreso. Che fare? Concedere il locale a un’associazione o a un’attività commerciale? È stato trovato un modo per salvare capra e cavoli: assegnare lo spazio alla Jangada, un’associazione manerbiese che esiste da più di vent’anni e che ha scelto come simbolo la tipica imbarcazione dei pescatori brasiliani. Essa gestisce un punto vendita Altromercato, dedicato al commercio equo-solidale. Ciò significa che le svariate merci proposte (alimentari, libri, artigianato, articoli religiosi) provengono da terre confiscate alla mafia, o da piccoli produttori del Terzo Mondo, o da progetti alternativi alla grande produzione di massa.
Il suddetto punto vendita si trova dunque in via Verdi 94 a partire dal 9 maggio 2023. In questa data, la nuova sede della Jangada è stata inaugurata alla presenza del presidente Pietro Mondolo, del sindaco uscente Samuele Alghisi, del candidato sindaco Giandomenico Preti, del parroco don Alessandro Tuccinardi e dei cittadini convenuti. Dopo la benedizione del punto vendita con l’acqua santa, è cominciato il buffet offerto gratuitamente ai presenti.
Dato che non siamo in una fiaba, non possiamo concludere con “e vissero tutti felici e contenti”. Ma possiamo almeno sperare che i manerbiesi abbiano modo di apprezzare un cambiamento concreto e positivo.