Giorgio Giacomazzi, Martina Massimiliani, Erica Pietrobelli, e Tanya Sharma, studenti dell’Istituto Blaise Pascal di Manerbio, hanno partecipato quest’anno all’iniziativa “Studenti Ambasciatori alle Nazioni Unite” organizzata dall’agenzia Italian Diplomatic Academy.
Questo progetto di alternanza scuola-lavoro permette ai ragazzi italiani delle scuole superiori di partecipare alla conferenza FWWMUN, rappresentando diversi Stati Membri delle Nazioni Unite interagendo con ragazzi provenienti da ogni parte del mondo in una simulazione di una sessione di lavoro delle Nazioni Unite.
“All’inizio di questo percorso,
abbiamo partecipato ad un corso della durata di tre mesi, dove abbiamo avuto l’occasione di apprendere alcune nozioni riguardanti le Nazioni Unite, la geopolitica e alcune tematiche di rilevanza internazionali. Questa formazione ci ha dunque permesso di prepararci al meglio per affrontare le varie assemblee presso il Palazzo di Vetro, quartier generale dell’ONU, dove ci siamo recati durante la permanenza a New York dal 4 al 12 marzo. Abbiamo inoltre avuto l’opportunità di visitare la città calandoci nei panni di un newyorkese e muovendoci tra un palazzo e l’altro durante i lavori e nel tempo libero.
Frequentando il liceo scientifico non avevamo mai avuto modo di approcciarci a discipline di carattere giuridico, purtroppo distanti dal nostro percorso di studi. Inoltre, le lezioni di diplomazia, public speaking e le simulazioni in preparazione della conferenza, come quella che abbiamo tenuto al Palazzo Lombardia di Milano, ci hanno permesso di migliorare le nostre qualità oratorie. Non solo ora siamo più informati sul mondo internazionale, ma questa esperienza ci ha anche aiutati ad acquisire sicurezza in noi stessi, a tal punto da riuscire a parlare in una lingua straniera di fronte ad oltre cinquecento persone.
Durante tutto il nostro percorso preparatorio, che si è appunto concluso con la conferenza presso le Nazioni Unite, abbiamo analizzato diversi topic riguardanti la nazione che ci è stata assegnata, facendo le veci degli ambasciatori. Tutti e quattro abbiamo rappresentato stati membri dell’ONU, discutendone alcune problematiche, cercando possibili risoluzioni in un clima di collaborazione e di confronto e interagendo con ragazzi di altre nazionalità. Ciò che di più utile abbiamo tratto da questa esperienza è sicuramente la consapevolezza di vivere in un paese dove le opportunità sono fortemente incoraggiate e dove i nostri diritti sono tutelati da leggi basate sull’uguaglianza e sulla democrazia. Primo tra questi, l’istruzione che non è solo un diritto, ma anche un dovere.
Abbiamo tutti gli strumenti necessari per raggiungere i nostri obiettivi. È facile riuscire ad informarsi oggi; quello che dovremmo fare, invece, è mostrarci interessati verso il nostro mondo e verso il prossimo. Solo in questo modo, ogni tipo di violazione dei diritti umani verrà considerata come ciò che realmente è: persone a cui sono negate cose che noi oggi diamo per scontato, come una casa, una famiglia, la nostra e la loro vita. Ed il primo passo da fare è sicuramente quello di essere consapevoli dei nostri diritti, primo tra questi l’istruzione, che è più potente di qualsiasi arma.
Noi crediamo fermamente che questa possa essere la generazione in grado di realizzare gli obiettivi del millennio per lo sviluppo sostenibile, e per questa ragione abbiamo deciso di metterci in gioco cogliendo al volo l’opportunità che ci è stata proposta dalla scuola. Auspichiamo che questa esperienza possa essere presa in considerazione negli anni seguenti.”