Continua a far discutere la decisione dell’amministrazione comunale di Manerbio di riservare il cortile interno di palazzo Luzzago, risalente al XVIII secolo, a parcheggio per i dipendenti comunali, al fine di liberare posti auto nella vicina piazza Cesare Battisti e lasciarli a disposizione dei cittadini. Il 12 dicembre scorso è stata lanciata, sulla piattaforma “change.org”, una petizione che condanna questa decisione e parla di “sfregio di un monumento storico/architettonico che vede inserite le autovetture in un contesto tutelato e di indubbia bellezza”. La petizione fa riferimento, inoltre, alla virtuosa tendenza di escludere il più possibile le autovetture dai centri cittadini “portandole il più possibile lontane dai centri storici, tramite azioni di sensibilizzazione e incentivando a lasciare le vetture fuori dai centri urbani. Il cortile di Palazzo Luzzago è contiguo alla Biblioteca, allo storico giardino con piante secolari e compone l’ingresso al Museo, con questa trasformazione in parcheggio, i giovani fruitori, ricevono un segnale “preoccupante”, perché saranno loro ad affrontare una diversa idea di mobilità globale. In virtù dei dati riferiti alla qualità dell’aria a Manerbio e limitrofi, un parcheggio nel cuore della città risulta un messaggio di mancata attenzione al tema. Non si risolve la carenza di parcheggi, piazzando all’interno di un significativo contesto, i posti per i dipendenti. Inoltre, proprio i dipendenti e amministratori dovrebbero dare il buon esempio e percorrere i 300 metri che separano altri parcheggi con molta più disponibilità, per lasciare Piazza Cesare Battisti a disposizione”. Al 12 gennaio 2024, a distanza di un mese esatto dalla pubblicazione di questa istanza, erano 135 i cittadini manerbiesi che hanno firmato. L’ex assessore e oggi consigliere di opposizione Giandomenico Preti, parlando del palazzo comunale, fa riferimento ad una struttura storica divenuta nel tempo luogo di fruizione dei cittadini. La riqualificazione di pregio di palazzo Luzzago, sottolinea il consigliere, lo ha reso il luogo in cui trascorrere tempo di qualità all’aperto da parte di studenti e utenti della biblioteca. Preti considera una “scelta illogica e miope” trasformare questo edificio storico in un parcheggio anche per l’usura al quale lo stesso può andare incontro. Una decisione, quella dell’amministrazione Vittorielli che, sottolinea Preti contribuirà a degradare e peggiorare il palazzo “danneggiando la pavimentazione e creando anche problemi ambientali. Incentivare gli spostamenti e l’uso della macchina contribuisce all’inquinamento dell’aria che a Manerbio è già ora la peggiore della provincia di Brescia. I parcheggi in paese non mancano”. Il consigliere Preti, inoltre, fa riferimento ad un sondaggio diffuso nelle scorse settimane in cui dice, “dovrebbe giustificare questa scelta. Hanno risposto 80 commercianti e solo 32 di loro hanno chiesto maggiori posteggi”. Il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Patrimonio, Viabilità, Innovazione e Commercio, Andrea Almici, spiega che la decisione dell’amministrazione riguarda solo i dipendenti comunali ed è limitata all’orario lavorativo. Almici la giudica “una scelta ponderata, riguardante uno spazio libero e carrabile ripavimentato negli anni 2000 e sulla cui nuova e parziale destinazione la Soprintendenza per la tutela dei beni culturali, preventivamente interpellata, non ha sollevato alcuna eccezione”. L’obiettivo di questa scelta, precisa Almici, non è quello di limitare la fruibilità di questo luogo o limitare le attività culturali e aggregative, alla quali sarà sempre data la priorità e nemmeno agevolare i dipendenti comunali, bensì quello di liberare parcheggi nella piazza a favore dei cittadini che si devono recare presso gli uffici comunali o presso i negozi del centro. Agli atti del Comune, prosegue il vicesindaco, “c’è un’indagine della Proloco di ottobre 2023 nella quale, alla domanda se i parcheggi a Manerbio siano sufficienti a permettere una piena accessibilità ai negozi, il 72% delle 80 attività commerciali consultate, ha dato risposta negativa, percentuale destinata a crescere limitando il sondaggio ai negozi del centro”. Almici, ammettendo che si tratta di una decisione disallineata rispetto alle scelte della precedente amministrazione, conclude dicendo che si tratta di una scelta “che vuole dare il giusto peso alle esigenze di una categoria da troppo tempo rimasta inascoltata”.
Barbara Appiani