E’ attivo da qualche settimana, a Manerbio, un nuovo centro culturale indiano.
In via San Martino del Carso, nella ex sede che un tempo ospitava il supermercato Lidl, l’associazione della comunità indiana, che riunisce un migliaio di persone, ha trovato il proprio luogo di ritrovo.
Distribuito su mille metri quadrati, il centro sociale e culturale si propone di riunire non solo la comunità indiana, ma tutti coloro che vogliano avvicinarsi alle tradizioni di questa associazione che fa capo alla religione Ravidassia.
Già un paio di anni fa, l’associazione indiana Shri Guru Ravidass Temple Brescia aveva cercato di aggiudicarsi all’asta un capannone in via Terranova ma senza risultato.
Oggi, il gruppo, che fa capo al presidente Amrik Lal, ha trovato casa.
In queste settimane il centro è aperto nel fine settimana e riunisce una comunità composta da più di mille famiglie – circa 3000 persone – che provengono da ogni angolo della provincia di Brescia.
E’ l’unico centro indiano di questo tipo presente sull’intero territorio provinciale e al suo interno si svolgono riunioni, convegni, incontri che, come precisa lo stesso presidente Lal, sono aperti a tutti.
“Siamo una comunità molto unita” spiega Lal “questa nuova sede è il risultato dell’impegno e del sacrificio economico che ha visto tutti noi in prima linea, nessuno escluso”.
L’immobile è stato acquistato nel marzo del 2020 e in questi mesi l’associazione, con la partecipazione di tutti i membri, ha provveduto alla sistemazione degli spazi interni e all’arredo per poter garantire un luogo accogliente e funzionale per tutti coloro che lo frequentano. “A causa delle restrizioni dettate dalla pandemia, l’apertura del centro in queste ultime settimane è stata limitata solo al fine settimana e frequentata da circa 50 persone.
Abbiamo aperto lo scorso 27 giugno ma con ingressi controllati al fine di non creare assembramenti” ha spiegato il presidente Lal “ma piano piano, con il ritorno alla normalità sarà frequentato da numerosi soci e non”.
La religione professata dai soci dell’associazione si chiama Ravidassia ed è stata fondata da un gruppo di Sikh dissidenti. Il credo religioso ha come “mission” aiutare chi si trova ai margini della società. Già negli scorsi anni il presidente Lal aveva precisato che non si tratterà di un centro di preghiera, ma di un luogo culturale e di ritrovo.
Barbara Appiani