L’amministrazione comunale di Manerbio sta riflettendo su una nuova eventuale destinazione d’uso della piscina di via Verdi. Una possibile riconversione in “altro” per questo centro natatorio che, dopo aver cessato la sua funzione anni fa, ora potrebbe – dicono dalla Giunta Alghisi – non essere più pertinente con i tempi che corrono. L’assessore ai lavori pubblici Serena Cominelli non si sbilancia su eventuali ipotesi di riconversione ma, per ora, si limita a dire che anche in altri territori alcune strutture sono state ridefinite a seguito del nuovo scenario che si è delimitato con la pandemia. Per l’inquilina di palazzo Luzzago alcuni servizi e luoghi che avevano ragion d’essere solo due anni fa, oggi potrebbero essere obsoleti. “E’ necessario prendere ancora tempo ed essere prudenti in un momento così particolare” dichiara Cominelli “diversi centri natatori che abbiamo contattato versano in gravi difficoltà economiche e di gestione”. Tuttavia, l’assessore precisa che ancora oggi stanno arrivando in Comune manifestazioni di interesse per il centro, proposte che – dice – “non accantoniamo ma preferiamo valutare con grande attenzione”. Dopo le vicissitudini con l’ex gestore e la risoluzione del contratto con un accordo extragiudiziale nel 2018, l’impianto è tornato nelle mani del Comune. Alla Società “Vicolo del vento srl” che da circa otto anni si occupava della gestione del centro, il comune di Manerbio ha versato un corrispettivo di 64 mila euro per l’acquisizione dei beni mobili della struttura. Il passo successivo è stato lo stanziamento di 140 mila euro per l’intervento di riqualificazione. Di questa somma, il Comune di Manerbio ha investito 65 mila euro per alcuni lavori che sono stati eseguiti. La Giunta Alghisi, consapevole dell’impossibilità di provvedere alla gestione, si è prodigata nel tentativo di trovare un’altra società o privato intenzionati a proseguire l’attività del centro, ma senza risultato. Alla crisi del settore, in particolare quella che investe soprattutto le piscine all’aperto schiacciate dai grandi parchi acquatici, si è aggiunto il covid. La questione quindi si è comprensibilmente arenata. Ma in tempi di ripresa, seppur timida e cauta, a balzare all’occhio è l’immagine di degrado in cui versa oggi il centro sportivo. Basta percorrere via Verdi e dare un occhio per rendersi conto che questa zona – proprio accanto ad un’altra storica area, quella dell’ex Marzotto – si presenta in condizioni davvero poco decorose per la cittadina della Bassa Bresciana. A prendere la parola su questo tema, in uno degli ultimi consigli comunali, è stato il consigliere della Lega Ferruccio Casaro. “Per la piscina sono stati impegnati 65 mila euro a cui si sono aggiunte le spese del tecnico. Denaro servito per il consolidamento del solarium” ha precisato Casaro “peccato che poi sono stati sospesi i lavori di adeguamento raccolta acque piovane, quindi il lavoro di consolidamento è stato inutile”. Per Casaro si è trattato dunque di “soldi gettati al vento che potevano essere impiegati nella manutenzione della vasca. Gli sprechi denunciati anche per iscritto non sono bastati a far rinsavire gli amministratori”. La proposta della Lega, datata 2019 era quella “di economizzare i costi di gestione con l’utilizzo del pozzo esistente attraverso un impianto di depurazione per distacco acquedotto, gestione diretta con società ACM fino al ripristino della struttura” spiega Casaro che aggiunge “inoltre avevamo chiesto di utilizzare i fondi regionali esistenti e un sostegno economico e procedurale per il gestore esterno. A questo si aggiungeva la proposta di riduzione della vasca, 25 ml per conformità FIN e lo spazio rimanente poteva essere trasformato in idromassaggio con accesso indipendente da via Verdi”. Una nota canzone diceva “l’estate sta finendo..”. L’estate è agli sgoccioli e un altro anno se ne va senza piscina comunale per i cittadini manerbiesi.
Barbara Appiani