La svolta per Manerbio – a detta della Giunta guidata dal sindaco Paolo Vittorielli – è arrivata. A decretare il cambio di marcia per il Comune bresciano sarà il nuovo PGT che entrerà presto ufficialmente in vigore. Il nuovo strumento urbanistico mira a favorire lo sviluppo del tessuto produttivo, introducendo una serie di novità che segneranno, spiega Vittorielli, la netta discontinuità con il passato. Innanzitutto il Piano del Governo del Territorio introduce una riduzione pari al 50% degli oneri definiti “Standard di qualità” per il settore produttivo (ovvero, una delle componenti di costo che grava sugli imprenditori che decidono di insediare nuove imprese nelle aree produttive). L’entità di questi oneri passa dai precedenti 30 euro per mq di superficie a 15 euro per mq, in linea con la media dei territori circostanti. Si darà particolare attenzione, poi, ad alcuni settori produttivi fino ad oggi accantonati, come quello dell’alluminio e dell’ottone. Con il nuovo Piano di Governo, ci sarà la possibilità di realizzare le opere di urbanizzazione dei nuovi ambiti di trasformazione (strade di collegamento, illuminazione, fognature ecc.) per stralci funzionali, ovvero di completarle in parallelo all’attuazione dei lotti. La pianificazione comunale stabilita nel PGT introduce il divieto sostanziale di insediamento di poli logistici di grandi dimensioni, lasciando però aperta la possibilità, magari per aziende del territorio che ne hanno necessità, di aprire strutture di medio-piccole dimensioni. Se da una parte c’è l’intento di evitare i maxi insediamenti logistici, dall’altra c’è la volontà, spiegano da palazzo Luzzago, di accogliere imprese produttive e manifatturiere, purché in grado di proporre progetti di investimento che generino occupazione e crescita. “Stiamo già sondando le necessità di espansione espresse prima di tutto dalle imprese del nostro Comune”, commenta l’Assessore Treccani “in ogni caso, sosterremo con favore qualsiasi altra proposta, purché si dimostri in grado di produrre oggettiva utilità per il territorio e la comunità intera”.
Dal momento del nostro insediamento, abbiamo ricevuto da operatori del comparto logistico diverse manifestazioni di interesse sottese a operazioni imponenti, che avrebbero coinvolto la totalità delle aree produttive disponibili sul nostro territorio, pari a oltre 250 mila metri quadrati in prossimità del casello autostradale”, osserva l’Assessore “sarebbe stata la soluzione più semplice ed immediata per incassare oneri milionari, ma ci siamo assunti la responsabilità di dire di no. Manerbio è uno dei primi comuni d’Italia a sancire, scrivendolo nero su bianco in un PGT, l’indisponibilità del territorio ad accogliere poli logistici di grandi dimensioni, specie se sostenuti da logiche speculative”. La scelta di inserire nell’elenco delle attività da accogliere anche i comparti dell’alluminio e dell’ottone, per i quali era preclusa in precedenza la possibilità di nuovi insediamenti è determinata dal fatto che, come spiega Treccani “si tratta di settori strategici per l’economia bresciana, che sviluppano costantemente ricerca scientifica e crescita tecnologica e che hanno fatto passi da gigante in tema di sostenibilità ambientale. Abbiamo ritenuto che fosse sbagliato escluderli a priori. Al contrario, riteniamo che questi comparti possano offrire occasione di lavoro e crescita professionale ai tanti giovani che studiano materie tecniche e ingegneristiche, creando così le condizioni per trattenere nuovi talenti”.
“Creare sviluppo non significa, semplicemente, edificare metri quadrati di capannoni”, osserva la capogruppo di Manerbio Incontra Mara Pazzini. “Piuttosto, creare sviluppo significa generare opportunità per il territorio e per i cittadini”. L’idea, come sottolinea il sindaco Paolo Vittorielli, è che “Manerbio torni ad essere un territorio competitivo, in grado di attrarre nuovi investimenti. L’insediamento di nuove imprese porta con sé non solo opportunità di lavoro per i cittadini, ma anche una serie di risvolti positivi per l’intero territorio. La nostra città è rimasta ferma per troppo tempo, facendosi sfuggire a volte opportunità enormi. E’ arrivato il momento di cambiare marcia, puntando a restituire a Manerbio il ruolo che le compete”.
Barbara Appiani