L’inquinamento presente nella falda freatica riconducibile all’azienda Finchimica a Manerbio “non è svanito”, ricorda Conoscere e Partecipare. In una nota, il gruppo di cittadini attivi, sottolinea come “con la sospensione dell’impianto AM29” non si sia risolto il problema che, invece, permane e deve essere affrontato celermente. Non solo. Conoscere e Partecipare ha più volte richiesto che i cittadini vengano informati con mezzi adeguati, sulla vicenda Finchimica, anche attraverso il ripristino della Commissione RIR, che comprenda al suo interno una rappresentanza della popolazione. Finchimica, alla richiesta di un aggiornamento sullo stato di fatto, non ha esitato ad inviare una nota alla sottoscritta (ndr). L’azienda precisa, come già in passato, la volontà di tenere aggiornata la popolazione sulla situazione attuale e scrive un dettagliato comunicato stampa in cui si legge che “le prove di funzionamento realizzate per verificare l’efficienza dell’impianto di depurazione hanno mostrato ottimali condizioni di esercizio, come evidenziato dalle analisi eseguite sulle acque in entrata e in uscita che mostrano la sostanziale eliminazione delle sostanze. Le concentrazioni delle sostanze in uscita sono nettamente inferiori ai limiti disponibili fissati per legge per lo scarico. Con l’entrata in funzione a pieno regime della barriera idraulica si è completata così la messa in sicurezza dell’impianto di Finchimica nei confronti di possibili fuoriuscite verso valle di qualsivoglia sostanza – sia quelle provenienti dal ciclo produttivo aziendale sia quelle non direttamente riconducibili a Finchimica”. L’azienda, poi, precisa che “la barriera idraulica è formata da 12 pozzi di prelievo, continuativamente in funzione, che prelevano una portata di circa 10.000 litri/ora. Le acque prelevate dai pozzi vengono inviate ad un impianto di depurazione appositamente realizzato ex-novo, che consente la sostanziale eliminazione delle sostanze prima dello scarico in corso d’acqua. Si segnala, inoltre, che le concentrazioni relative a tutte le sostanze monitorate nei piezometri esterni sono o in costante decrescita o rientrate completamente sotto i limiti”. La direzione di Finchimica, parla di “modestissime concentrazioni di spiroxamina riscontrate in alcuni piezometri esterni” che “non risultano in alcun modo riconducibili alle attività svolte in Finchimica, ma siano da attribuire a normali attività agricole (essendo la spiroxamina una sostanza ampiamente utilizzata in agricoltura ed assai diffusa nelle matrici ambientali a livello regionale e nazionale”. Come già in passato, Finchimica ribadisce di voler procedere con l’iter ordinario di bonifica. “A conferma dell’impegno verso la massima trasparenza e collaborazione” conclude Finchimica “desideriamo anticipare che è al momento in corso il dialogo con il Comune di Manerbio per la messa a punto delle migliori e più efficienti modalità attuative del protocollo comportamentale per la riattivazione del cd. Osservatorio Territoriale sull’attività del nostro impianto produttivo di Manerbio. Si tratterà – dunque – di un tavolo di incontro periodico volto a rafforzare il canale informativo e di aggiornamento, continuo e diretto, tra l’azienda e il Comune che la ospita. Proseguiranno, invece, in sede tecnico- istituzionale e secondo le consuete modalità e tempistiche stabilite dalle normative e dai regolamenti vigenti, i momenti di verifica e confronto tra la nostra Azienda e i differenti Enti ed Autorità competenti via via interessati, quali– ad esempio- ARPA, Vigili del Fuoco, Provincia, ATS”.
Barbara Appiani