Un consiglio comunale che  impegna tempo a discutere e a votare una mozione dell’odg sul tema “togliamo i murales sulla cinta ex Marzotto perché sono brutti” è l’emblema di una politica che guarda il dito invece di vedere la luna. Il problema non è cosa c’è sulla cinta ma quello che c’è dietro quella cinta ed intorno, come testimoniano le eloquenti fotografie. L’area è abbandonata a se stessa da ormai vent’anni e chi si interroga sul problema “degrado urbano” a Manerbio chiedendo la rimozione dei murales ha perso l’occasione per riportare il discorso politico a livelli degni di un paese civile. Anzi, visto che sulla rimozione di questi disegni è stata trovata addirittura una quasi unanimità, (tranne Patto Civico), l’occasione l’ha persa tutto il Consiglio, eletto per tutelare gli interessi dei cittadini tutti e non per perdersi in querelle che sembrano fatte piu per tatticismo politico o per attacco ad personam piuttosto che per evidenziare problemi reali. La sporcizia, il degrado, l’abbandono di un area che seppur privata, si trova in questo stato in un contesto urbano centrale al paese e a pochi metri da siti sensibili come la Casa di Riposo e la scuola dell’infanzia, possibile che non susciti un sano e costruttivo dibattito in seno alla politica locale? Siamo sicuri che l’abbondanza di nidificazione di piccioni, che il proliferare di topi ed un eventuale forse probabile inquinamento del sottosuolo non generi preoccupazione o almeno interesse in alcuno? Il problema sono i murales… Perché sono brutti….

Facciamo un’indagine tra i cittadini e vediamo se la loro percezione dei problemi del paese è la stessa di questi signori…

Cristina Cavallini