Combattere la cimice asiatica è da sempre una delle prime esigenze di tutti coloro che vedono nell’attività agricola la loro passione e professione. 

Un insetto davvero pericoloso, le cui origini affondano le radici nell’Estremo Oriente, tra la Cina ed il Giappone, il quale ha trovato un terreno fertilissimo dove riprodursi e proliferare proprio tra e colture del Bel Paese. 

La cimice asiatica infatti predilige climi miti, come quello mediterraneo, e non ha nelle nostre terre alcun predatore naturale che la possa in qualche modo combattere. 

La loro pericolosità sta nella ferocia con cui divorano interi raccolti, specie di frutta e verdura, arrivando a rendere impossibili da mettere sul mercato fino al 50% di tali produzioni. 

Non solo: oltre a rovinare il raccolto, l’attività della cimice danneggia in maniera molto grave le piante, indebolendole e di conseguenza esponendole ad ulteriori malattie.

Nel corso dei vari anni in cui questa cimice ha avuto modo di proliferare i costi per le aziende agricole e per il settore primario ammontano ormai a diverse centinaia di milioni di euro. 

A sperimentare una soluzione contro questa piaga è stato Giovanni Ambrogio, titolare degli Ambrogio Vivai, il quale sostiene di aver individuato una ricetta tutta natura per combattere la cimice asiatica. 

Ambrogio, noto appassionato di botanica, il quale può annoverare altre scoperte in tale ambito, ha formulato una miscela di estratti di diverse piante coltivate nei suoi vivai che, alla prova in laboratorio, ha dimostrato eccellenti risultati.

Ora non resta che provarla sul campo e valutare se sia realmente tanto portentosa come si è rivelata negli esperimenti condotti in atmosfera protetta proprio contro questo genere di insetti. Inoltre, al fine di tutelare questa scoperta, il signor Ambrogio ha già iniziato le procedure per brevettare tale invenzione. Chi lo sa, magari l’ingegno di un lenese saprà salvare l’intera agricoltura italiana e, perché no, globale!

L.L.