Due mondi diversi, ma uniti, si sono incontrati per raccontarsi. Sono quelli di Stefano Pietta, giornalista e ideatore di Steradiodj e Chiara Zani insegnante con la passione per la scrittura. Nella cornice del parco Paolo VI, in una delle ultime sere d’estate, i due manerbiesi si sono dati appuntamento per una chiacchierata davanti ad un pubblico attento e curioso. Stefano, affetto dalla nascita da tetraparesi spastica, ha fondato una radio e trasmette dalla sua casa programmi no stop, parla di disabilità, di barriere e difficoltà, di amicizia e gossip. Ha incontrato personaggi famosi che ama come Ligabue e De Gregori ma anche molti altri ed è sul web da dieci anni. Chiara insegna e scrive da sempre, la sua passione è innata e, da qualche anno ha trovato lo slancio per presentarsi ai lettori con la pubblicazione dei suoi romanzi. Al suo attivo, la pubblicazione di tre libri. Il tema della disabilità è caro ad entrambi. “Ero adolescente e stavo attraversando una fase difficile, come capita spesso a questa età” ha raccontato Zani “un’amica mi ha accompagnato presso un’associazione che si occupava di disabilità. Mi sono da subito sentita meglio ed ho trovato una nuova strada per affrontare le difficoltà di ogni giorno. La disabilità mi sta a cuore perché credo che non debba essere vissuta come un limite ma come un’opportunità”. In comune con il giornalista Pietta, Zani ha anche l’amore per la musica. Nei tre libri della scrittrice – “La danza della vita” (2017), “Esmeralda, lo sai”(2019), “La coperta” (2021) – la musica ricopre un ruolo importante e rappresenta – dice – anche un ottimo veicolo di conoscenza che utilizza spesso anche con i suoi alunni. In “La danza della vita” la colonna sonora della storia – ambientata a New York e che vede le vite di più personaggi intrecciarsi a passo di danza – è “Imagine” di John Lennon. “Sono appassionata della musica del passato” spiega l’autrice “amo i brani che hanno fatto la storia della musica”. All’Arena di Verona ha assistito più volte al famoso musical “Notre dame de Paris”. “L’ho visto una, due, tre, quattro e cinque volte e sono pronta a rivederlo ancora” racconta Zani “non mi stanco mai e ne adoro la colonna sonora”. E’ stata la storia e la musica di questo spettacolo ad ispirare nuovamente l’insegnante scrittrice manerbiese. “Mi sono detta che ad Esmeralda non poteva andare così come raccontato nel musical” precisa Zani “ho voluto creare per lei nuove opportunità e così è nato il secondo libro”. “Esmeralda, lo sai?” nasce dunque dalla penna di Chiara come un racconto romanzato di una Esmeralda dei giorni nostri che, tra varie avventure, incontra Lele (che rappresenta Quasimodo). Il libro forse più autobiografico è il terzo dal titolo emblematico. Il titolo è la “La coperta” ed è proprio una coperta la foto ritratta sulla copertina. Si tratta di un oggetto famigliare realizzato a mano dalla nonna materna Lisa e che è stato sul letto di Chiara, ancora prima su quello della madre ed ora è nella cameretta della figlia Annalisa. “Quest’ultimo libro racconta la storia dei miei nonni a cui ero molto legata” precisa l’autrice “e sviscera tutte le emozioni che la protagonista Gioia vive con queste figure famigliari, compreso il momento del distacco da ognuno di loro”. Progetti futuri? Chiede il giornalista Pietta. Tanti per una come Zani che ha la scrittura nel sangue. “Ho scritto un libro per bambini” spiega “ora sono in attesa della risposta dell’editore”. Ma non solo. Spesso per scrittori e artisti i periodi più difficili della vita sono come muse ispiratrici di idee e programmazioni. Il lockdown a Chiara ha fruttato nuove idee nate grazie anche all’incontro, ancora una volta nella sua vita, con la disabilità. In programma uno spettacolo teatrale. Insomma Chiara, come Stefano, è un fiume in piena. I due manerbiesi impegnati nella formazione, informazione, comunicazione e nel sociale sono un inno alla vita. Dunque, un esempio per tutti.
Barbara Appiani