Buona sera a tutti,
è con una certa emozione che prendo la parola questa sera per un evento fondamentale per la vita della nostra comunità.
Si insedia oggi, infatti, il Consiglio Comunale uscito dalla competizione elettorale dello scorso 14 e 15 maggio che ha visto una importante partecipazione dei cittadini alla scelta del “governo” della nostra comunità locale.
Voglio ringraziare qui tutti questi elettori per la testimonianza che hanno reso con la loro partecipazione al voto a favore della democrazia.
Prende avvio oggi la nuova esperienza amministrativa che per i prossimi cinque anni affronterà i problemi della nostra comunità offrendo soluzioni concrete e credibili.
Voglio innanzitutto rivolgere un saluto a Samuele Alghisi che mi ha preceduto in questa responsabilità di Sindaco negli ultimi dieci anni.
A lui e agli amministratori che lo hanno affiancato va il grazie dell’intera comunità per il lavoro svolto.
Saluto anche i rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e militari che sono una garanzia per la nostra democrazia: sarà nostra cura intessere utili relazioni per il bene della nostra comunità nel rispetto dei ruoli di ciascuno.
Saluto anche le comunità di stranieri presenti a Manerbio: sappiate che l’obiettivo dell’integrazione è un obiettivo condiviso e su questo chiederemo un dialogo costante.
Saluto e ringrazio tutti voi, cittadine e cittadini che ponete nella nostra istituzione speranze e aspettative che noi siamo chiamati e non deludere.
Spesso si sente dire “sarò il Sindaco di tutti”,
Non è un esercizio retorico, è un impegno che assumo qui, ora e formalmente davanti a tutti voi che avete concorso con il vostro voto a rinnovare lo strumento democratico di rappresentanza della comunità.
Sarò il Sindaco di tutti e lo sarò nelle diverse situazioni nelle quali mi sarà chiesto di intervenire a tutela degli interessi della nostra comunità, ma anche a tutela dei diritti fondamentali di ciascun cittadino, nessuno escluso.
Sarò attento ai temi della famiglia, della natalità e dei servizi che possano rispondere alle esigenze di conciliazione dei tempi di lavoro e alla tutela del diritto alla genitorialità consapevole e responsabile.
La mia attenzione sarà anche rivolta ai giovani per creare le migliori condizioni per una loro crescita culturale e scolastica e per offrire prospettive di lavoro.
Non di meno sarò impegnato a guardare al mondo della terza età che merita la giusta attenzione per garantire risposte in termini di servizi adeguati ed efficienti.
Mi riferisco in particolare alla creazione di spazi di aggregazione in grado di offrire risposte al tema della solitudine in una prospettiva di socialità condivisa.
Il mondo dell’impresa e del lavoro merita una forte azione di sostegno nella prospettiva di offrire servizi e infrastrutture utili al loro sviluppo.
La difficile situazione economica complessiva del Paese e anche della nostra comunità locale, complici la pandemia e la guerra che incombe ai confini dell’Europa, impone interventi vigorosi da parte di tutti – istituzioni, corpi intermedi, mondo del credito e società civile.
Noi, come istituzione locale, ci faremo parte attiva nella ricerca di soluzioni condivise dei problemi che frenano lo sviluppo produttivo e commerciale del nostro territorio.
In questa prospettiva, insieme al Consiglio Comunale e alla Giunta, mi impegno ad assumere le decisioni ritenute più opportune ed adeguate per contribuire alla crescita civile, economica, sociale e democratica dell’intera comunità manerbiese.
Ritengo importante che Manerbio possa recuperare la centralità nel territorio della bassa bresciana e, per questo, dobbiamo impegnarci a intessere rapporti con i Comuni del comprensorio sia nell’ambito degli enti istituzionali – l’Ambito 9, il Sistema Bibliotecario, i Consorzi vari –, sia nell’ambito delle nuove realtà associative come ad esempio l’associazione delle Terre Basse ed altri ancora.
E’ indubbio che il rapporto con gli enti superiori – Provincia, Regione e Stato – dovrà essere improntato alla massima collaborazione nella certezza che solo cooperando è possibile dare risposte adeguate ai problemi della nostra comunità.
Non elencherò qui le opere e gli interventi che insieme alla mia squadra intendiamo portare avanti.
Per questo vale il programma sul quale i cittadini ci hanno votati.
Qui voglio invece sottolineare i valori che, con il contributo degli assessori e di tutti i Consiglieri, di maggioranza e di minoranza, intendo tradurre in opere e in azioni concrete.
Innanzitutto, il valore della partecipazione che si tradurrà nel coinvolgimento dei cosiddetti corpi intermedi e, in particolare, degli enti del terzo settore.
Ma il confronto deve svilupparsi anche con gli altri corpi intermedi di rappresentanza, le parti sociali – datoriali e sindacali – nonché con i soggetti portatori di legittimi interessi economici e sociali.
Questo confronto è mia intenzione possa trovare una sede appropriata e non episodica per offrire un contributo adeguato alla soluzione dei problemi della nostra comunità.
Il mio riferimento costante alla “comunità” nasce dalla profonda convinzione che il lavoro che ci attende è gravoso, ma anche stimolante.
Si tratta di far crescere nei manerbiesi la consapevolezza di costituire una reale “comunità” fatta di aspirazioni e di orgoglio di appartenenza condivisi.
Ecco, questo obiettivo rappresenta per me, per noi, un impegno costante nella ricerca condivisa delle soluzioni ottimali agli innumerevoli problemi che siamo chiamati ad affrontare.
Vogliamo che la nostra Comunità possa contare su presìdi di sicurezza e di solidarietà.
Presidi di sicurezza per offrire un contesto di garanzia per la tutela delle persone e delle cose, dove il vandalismo e l’incultura verso il bene comune vengano riconosciuti come disvalori da contrastare e superare.
Presidi di solidarietà per offrire a tutti i cittadini, nessuno escluso, quella rete di tutele che intreccia l’impegno del volontariato con l’attività delle istituzioni pubbliche in un disegno di sussidiarietà virtuoso e fondamentale per la vita della nostra comunità.
Asfaltare strade, coprire le buche, far funzionare la struttura burocratica del Comune per erogare servizi all’altezza delle aspettative possono sembrare cose ovvie per chi amministra, ma noi vogliamo che queste attività siano la costante dell’impegno quotidiano ed ordinario della nostra esperienza amministrativa.
Ma questo non deve distoglierci dall’ulteriore superiore impegno di offrire al nostro territorio una prospettiva di crescita e di sviluppo.
In questo quadro diventa fondamentale il raccordo e la cooperazione con le Fondazioni ed enti esterni e/o strumentali dell’attività amministrativa locale.
Parliamo di Fondazione Casa di Riposo, della Fondazione Scuola Materna Ferrari e della società controllata ACM Srl.
Sono tutte realtà che devono trovare nell’Amministrazione comunale un interlocutore attento e responsabile.
Gli indirizzi strategici a cui questi enti dovranno attenersi, nell’autonomia gestionale degli stessi, saranno definiti dal nuovo Consiglio comunale nei prossimi mesi.
In questo quadro assume particolare rilievo il principio che si può sintetizzare nella frase “conoscere per deliberare”.
Ebbene è mio impegno ed impegno di tutta la Giunta comunale e del Consiglio stesso attivare ogni utile iniziativa per sviluppare l’analisi socio economica del nostro territorio così da permetterci di assumere le scelte amministrative con consapevolezza.
La pianificazione urbanistica ed i piani di settore devono tener conto di questa analisi così da rispondere in termini adeguati alle necessità reali e misurabili dei cittadini.
Infine voglio richiamare la dimensione “civica” della mia, della nostra esperienza amministrativa.
A questa dimensione si sono richiamate tutte e tre le liste che si sono confrontate il 14 e 15 maggio scorsi senza rinunciare all’impegno politico personale dei singoli candidati e consiglieri che legittimamente si riconoscono nei partiti e nelle loro prospettive politiche.
Qui, in questa sede, voglio rivendicare tuttavia che l’impegno di ciascuno di noi deve essere rivolto alla dimensione civica dell’attività amministrativa a cui siamo chiamati.
Per questo ritengo che il dialogo fra di noi possa e debba essere scevro da condizionamenti di parte nel superiore valore del bene della nostra comunità.
Io mi impegno in questa direzione e sono certo che tutto il Consiglio farà lo stesso.
Concludendo voglio rivolgere il più sincero grazie alla mia famiglia, a mia moglie e alla mia bambina, che dovranno adeguarsi a ritmi di vita diversi, rinunciando per i prossimi cinque anni ad alcuni momenti di condivisione per il tempo che io dovrò dedicare alla nostra comunità.
Grazie anche a loro per questa disponibilità senza la quale non potrei svolgere con serenità questo impegno. Grazie a tutti voi e buon lavoro.