Egregio Direttore,
si protrae ormai da troppo tempo la sospensione dei servizi di aerosol-terapia presso l’Ospedale di Leno. Sono trascorsi quattro anni da quando, inaspettatamente, le inalazioni agli utenti sono state cancellate senza apparente motivo, solo in parte giustificato dal caos degli ospedali nel periodo Covid. Intanto, abbiamo appreso nei giorni scorsi della nomina a nuovo Direttore Generale dell’ASST del Garda, della Dr.ssa Roberta Chiesa, a seguito dell’”interregno” della Commissaria Straordinaria. La nuova Direttrice ha dichiarato alla stampa di voler “fare rete con i Comuni, con le Strutture Socio-sanitarie e con le Associazioni di Volontariato per assicurare realmente continuità nelle cure”. A questo punto, siamo forse troppo precipitosi se le presentiamo su un piatto d’argento un’occasione unica per procurarsi subito la riconoscenza dei 180 mila utenti della Bassa bresciana? Dobbiamo tutti metterci in testa che il servizio di aerosol-terapia è essenziale nella cura di malati acuti e cronici. Era già stato soppresso in anni lontani, per poi essere provvidenzialmente riaperto dopo tante pressioni popolari, pure a mezzo stampa, facendone beneficiare migliaia di anziani e bambini. Ad esempio, sia io che mia nipote abbiamo bisogno di queste cure respiratorie, per cui fummo e purtroppo siamo costretti ad emigrare, rimpinguando le casse delle Terme di Sirmione a sessanta chilometri di distanza, con spese di viaggio e di soggiorno in aumento anno dopo anno, e tanto più ora con l’inflazione che ci massacra. E pensare che avevamo qui a due passi da casa un eccellente servizio, completo ed efficiente, comprendente l’inalazione calda umida, humages gassose, irrigazioni nasali, aerosol delicati e lavaggi profondi con doccia micronizzata: una gamma di variegate prestazioni. Nel caso della riapertura tanto auspicata del Servizio Inalazioni, certo si dovrebbe provvedere all’installazione di tante apparecchiature di nuova generazione che, nel frattempo, la tecnica sanitaria ha messo a punto.
Tornando, però, al cambio ai vertici ASST, “fare Rete anche con i Comuni” è auspicabile e assolutamente lodevole per un Direttore Generale, ma nel nostro caso quei sindaci silenti perché non hanno fatto il diavolo a quattro per la riapertura del servizio, proprio loro che sono responsabili della salute dei propri concittadini? Sicuramente il nostro sindaco Vittorielli non ha ora bisogno dei nostri suggerimenti, ma perché non si fa promotore con gli altri sindaci della Bassa di un intervento per risolvere questo problema? Però, se vogliamo dirla tutta, perché di fronte all’indifferenza delle Amministrazioni in carica, nessuna voce si è levata, né da parte delle associazioni socio-sanitarie, né dai sindacati, stranamente silenziosi: dunque, cosa dobbiamo pensare? Forse che la terza età e l’infanzia vengano considerate marginali, trascurabili ed insignificanti, in modo particolare dal punto di vista elettorale. E invece gli anziani sono tra i più assidui frequentatori dei seggi elettorali, al contrario di tanti giovani indifferenti. La Sanità abbia quindi un occhio di riguardo per la “terza età” e per lo slogan “gli anziani non si toccano”: i veri giovani siamo noi!
Luigi Andoni e altri anziani di Manerbio