Chi è Gianmaria Donini? Artigiano, orafo, scultore, ma prima di tutto creatore.
A partire dagli anni ’70 il concetto di “gioiello” ha assunto un significato confuso, sempre più lontano da quello originario, ma per Gianmaria Donini non ci sono dubbi sul fatto che esso sia un mezzo di espressione e di identificazione.
Un gioiello ha infatti la duplice funzione di rappresentare la persona che lo indossa, distinguerla da coloro che la circondano, e allo stesso tempo di rendere riconoscibile la mano che lo ha realizzato.
Gianmaria Donini nasce a Manerbio, dove tutt’ora vive e lavora, ed è proprio qui che sin dall’infanzia inizia a intrecciare fili di rame per creare monili.
La natura, vissuta direttamente in questi anni, è ancor oggi la sua fonte primaria di ispirazione e, così, radici contorte, fiori dai petali carnosi, vegetazione rampicante e invasiva si fanno opere d’arte.
Cresciuto, inizia a viaggiare per l’Europa e a dare sfogo alle sua creatività un po’ onirica, un po’ fiabesca, realizzando i primi gioielli in ottone da vendere per strada nelle varie città.
A vent’anni Donini realizza per la moglie il primo gioiello d’oro e, da allora, i suoi continui esperimenti, affiancati allo studio dell’arte nel tempo e nelle sue diverse forme, lo portano ad apprendere una grande quantità di tecniche orafe che si completano con le scoperte proprie.
Questo insieme di conoscenze dà ogni volta risultati sorprendenti che, dal disegno alla lavorazione, si distinguono dalle convenzioni della produzione massificata per la loro unicità.
“All’inizio, – afferma Gianmaria – entro in sintonia con il materiale: pietre, perle, oro ed improvvisamente scatta una luce, una serie di sequenze e le mani, interrompendo quanto facevano prima, iniziano ad operare in perfetta sintonia.
In questo momento talvolta vedo l’oggetto già finito, altre purtroppo solo l’inizio, in questo caso mi sento svuotato, scontento, non riesco più a lavorare. Poi a distanza di qualche ora, improvvisamente, una situazione qualsiasi mi ridà forza e comincio così a modificare magari l’ispirazione iniziale”.
Con opere esposte nelle mostre e nei musei del nostro Paese e all’estero, il suo contributo all’arte orafa del XX secolo è indiscutibile, tanto che Donini viene invitato dalla grande storica del gioiello Lia Lenti ad apparire su una grande opera editoriale dal titolo “Dizionario del gioiello italiano del XIX e XX secolo” e poi riconosciuto Maestro orafo per merito.
Un percorso, il suo, frutto di un’evoluzione naturale, per dare forma alla bellezza in uno spazio tridimensionale.
Mariachiara Valenti