Tiene banco il caso Finchimica, questione che l’attuale amministrazione Vittorielli si è trovata a dover gestire, ma che affonda le radici negli anni scorsi. Era il 2021 quando Arpa rilevò, durante una visita ispettiva all’azienda prevista per le attività in Aia, valori anomali in una dozzina di piezometri. Si tratta di svariati composti chimici che superano i limiti di legge – indicati dall’Istituto superiore di Sanità – fino a cento volte. Sono pesticidi e composti chimici necessari a produrli, tra cui l’erbicida Trifluranin, esportato nel mondo ma vietato dall’Unione Europea dal 2007 vista l’elevata tossicità per l’ambiente e per l’uomo. I numeri, messi nero su bianco da Arpa, parlano chiaro e sono finiti sul tavolo della magistratura che ha aperto un’inchiesta iscrivendo nel registro degli indagati i vertici dirigenziali dell’azienda. L’amministrazione comunale ha “ereditato” il caso Finchimica dal passato e nessuno dei precedenti inquilini di palazzo Luzzago aveva provveduto, allora, ad informare la popolazione. La comunicazione di quanto scoperto da Arpa è avvenuta a mezzo stampa e da allora il caso sta generando preoccupazione tra i cittadini. Recentemente, inoltre, si è appreso che la Provincia di Brescia ha dato il nulla osta, all’azienda, al nuovo impianto per la produzione del fungicida AM29. “Come amministrazione abbiamo invocato, in sede di conferenza dei servizi, il riferimento ai principi di precauzione e prevenzione del diritto ambientale”, osserva il Sindaco Paolo Vittorielli “la Provincia ha ritenuto che il nuovo impianto fosse comunque autorizzabile, in quanto caratterizzato da criteri costruttivi, di sicurezza e salvaguardia tali da escludere possibili criticità ambientali. E’ un tema sul quale manterremo alta l’attenzione. In ogni caso, vale la pena sottolinearlo, l’avvio del nuovo impianto non ha alcuna attinenza con le problematiche di contaminazione già riscontrate, che risalgono agli anni passati”. Sulla questione dell’inquinamento della falda superficiale, il Comune di Manerbio fa sapere di essere in prima linea a supporto dell’agenzia regionale Arpa. ”Abbiamo già autorizzato l’esecuzione dei nuovi carotaggi richiesti da Arpa, finalizzati a verificare se il fenomeno di contaminazione risulti o meno circoscritto all’interno del solo perimetro aziendale”, precisa Vittorielli “seguiremo personalmente sul campo, passo dopo passo, l’evolversi di tutte queste procedure, fino all’ottenimento dei risultati, che prevediamo saranno disponibili entro il mese di febbraio.
A quel punto, saremo in grado di dimensionare l’entità del fenomeno e di pianificare, immediatamente, la conseguente bonifica. In quella fase, istituiremo senza dubbio un tavolo di lavoro aperto anche a rappresentanti dei cittadini, in modo che il processo risulti quanto più possibile trasparente e partecipato”. Da palazzo Luzzago arrivano, però rassicurazioni alla popolazione poiché, spiega il primo cittadino, dalle indagini effettuate da Arpa si individua la contaminazione solo nella parte superficiale della falda e le sostanze utilizzate dall’azienda non hanno inquinato l’acqua che arriva ai rubinetti dei cittadini e che viene attinta dalla falda ad una profondità di 90 metri sottosuolo. L’Amministrazione comunale assicura di avere la massima attenzione per la preoccupazione espressa da numerosi cittadini rispetto ai temi ambientali connessi all’attività di Finchimica. “E’ nostra intenzione continuare ad offrire aggiornamenti il più possibile completi ed esaustivi, come del resto abbiamo fatto fino ad oggi attraverso gli organi di stampa. Abbiamo, inoltre, chiesto ad ARPA la disponibilità a riferire ai cittadini nell’ambito del prossimo Consiglio comunale. Si tratta di una disponibilità non scontata, che testimonia la proficua collaborazione in essere, a tutela dei cittadini e dell’intero territorio”. In conclusione Vittorielli esprime apprezzamento per le iniziative di sensibilizzazione, su questo tema, avviate da gruppi di cittadini ma invita gli stessi “a mantenere la massima oggettività nella valutazione dei dati ad oggi disponibili e a non lasciarsi andare a considerazioni premature rispetto a un quadro dettagliato che solo le imminenti verifiche potranno fornire”.
Barbara Appiani