Gentile Direttore, a Manerbio, con le dimissioni degli assessori e la crisi in Giunta, si è creata una situazione grottesca che non possiamo che condannare per la mancanza di trasparenza e per la volonta’ di nascondere i dissidi tra assessori, tra assessori e consiglieri, tra sindaco ed assessori, senza che la popolazione abbia potuto dire la sua. Tutto avviene nel chiuso delle antiche stanze di palazzo Luzzago come avveniva nell’epoca democristiana, tanto più che questa fase di stallo non può portare nulla di buono ai cittadini. Quanto sta accadendo rende evidente, una volta di più, che questa maggioranza e questa amministrazione sono bloccate: tanto bloccate che non riescono ad andare avanti, ma neppure a cadere. Sotto banco quindi cercano di resistere, di rimpastare alla meglio facendo finta di ignorare il degrado di Manerbio, sempre più sporca, deteriorata e dissestata.
Ogni volta l’amministrazione ha promesso di intervenire, ma senza fare nulla. Ora, stanchi delle continue promesse, arrabbiati e delusi per il disinteresse, chiediamo un intervento immediato. Tanti sono i lavori pubblici da mettere in cantiere, tra cui le arcinote priorità di intervento, come le asfaltature, i progetti per la sicurezza stradale dei pedoni, il tracciamento delle strisce pedonali e di mezzeria, la sistemazione dei marciapiedi, per non parlare dell’abbattimento delle barriere architettoniche al cimitero e sulle piste ciclabili, oltre naturalmente al ripristino degli arredi urbani. A proposito di questi ultimi non mi stanchero’ mai di segnalare le quindici doppie panchine in marmo di Piazza Italia, sporchissime e con un estremo bisogno di pulizia e restauro per essere recuperate alla loro primitiva bellezza. Le promesse a vuoto della Giunta sono gia’ diventate ormai una triste costante, interrotta solo dalle due inattese dimissioni. L’assessore al Bilancio forse avrebbe dovuto concentrarsi proprio su quelle cose che aveva promesso lei stessa, senza contare che ha condiviso le dimissioni con chi questi lavori sulle sedi stradali avrebbe dovuto programmare da tempo. Stando alle sue parole sulla stampa, i manerbiesi avrebbero potuto stare tranquilli, perche’ tra le sue priorita’ erano previste: “la riqualificazione del centro storico, cosi’ come la sistemazione delle strade e la rivalutazione delle piste ciclabili, solo per citare alcuni obiettivi che a breve partiranno…“. Cosa succedera’ adesso?” Che ne sara’ di tutti questi bei progetti? Restera’ tutto come prima, senza righe bianche sulle strade, con i crateri delle buche ovunque, con i marciapiedi sconnessi, con i rifiuti disseminati dappertutto?
Ben venga dunque la tanto auspicata “assemblea pubblica”, cosi’ vedremo qual e’ stato lo spirito che ha determinato la disfatta manerbiese. Ci attendiamo che in quella occasione l’amministrazione presenti ai manerbiesi un piano dettagliato di interventi per la rinascita del centro e del territorio. Un grande paese come Manerbio merita un futuro migliore e per questo noi continueremo ad insistere, anche se nel frattempo, con la situazione attuale, non possiamo che constatare che dal “pugno di erba” dello stemma comunale manerbiese stiamo inesorabilmente andando verso un “pugno di mosche”.
Luigi Andoni