“Paga Pantalone” è un antico detto veneziano che sta a significare che gli errori di chi ha il potere li paga sempre il più debole, cioè il popolo, che ne subisce le conseguenze. Ebbene, con le dovute proporzioni, questo modo di dire ben rappresenta ciò che si sta verificando a Manerbio da un anno a questa parte, durante il quale abbiamo, nostro malgrado, potuto assistere ad una serie di interventi caratterizzati da grossolani errori di valutazione, mancanza totale di conoscenza del territorio, assenza di controllo e, soprattutto, noncuranza del denaro dei contribuenti.

Iniziamo col parlare dei recenti interventi sulla viabilità, tra cui, in particolare, quelli eseguiti sulla “perseguitata” via Duca D’Aosta. Ebbene, in ordine cronologico abbiamo assistito alla rimozione del semaforo all’incrocio delle “Fanfani”, alla realizzazione di ampi e invasivi marciapiedi, alla creazione di una rotonda dalla forma tanto fantasiosa quanto illogica, per poi procedere, dulcis in fundo, a rimuovere tutto e a riposizionare nuovamente il semaforo destinato a regolamentare un incrocio dalle caratteristiche ormai irrimediabilmente compromesse. Senza dimenticare, inoltre, la costruzione di marciapiedi e il posizionamento di barriere in metallo lungo tutta la via, con passaggi tanto stretti da costituire barriere architettoniche e costringere i ciclisti, per lo più studenti, ad invadere la sede stradale a rischio della propria incolumità.            

Passiamo, poi, all’installazione del modulo prefabbricato nel cortile delle scuole elementari, realizzato con la finalità di fornire due ulteriori aule per i bambini del pre e post orario scolastico durante il periodo di maggior emergenza pandemica. Tralasciando in questa sede il tema della effettiva necessità di tale struttura, pur considerando più corretto l’utilizzo della palestra e degli ampi spazi interni all’edificio, ciò che lascia perplessi è l’ingiustificabile ritardo nella sua realizzazione. Infatti, a fronte di una decisione assunta dall’Amministrazione nella primavera del 2020, si è giunti al collaudo dell’opera soltanto a fine aprile 2021, quando l’emergenza covid aveva assunto profili fortunatamente meno gravi e le scuole si avviavano alla chiusura estiva.

Giusto per fare due conti: il ripristino del semaforo su via Duca D’Aosta ha reso necessario, rispetto ai contributi regionali, l’utilizzo di ulteriori 50.000 euro circa dalle casse comunali, mentre per la realizzazione del modulo prefabbricato delle elementari, di cui ci si chiede quale utilizzo possa avere in futuro, sono stati spesi dal Comune quasi 100.000 euro.

Soffermiamoci, inoltre, sull’incresciosa vicenda riguardante il “pensionamento” forzato dei nostri Volontari del verde, che, oltre a rappresentare un insulto al senso civico dei manerbiesi, ha avuto considerevoli risvolti economici per le finanze del Comune. L’attività che i Volontari svolgevano gratuitamente e in modo ineccepibile consentiva alle casse comunali di risparmiare ben 90.000 euro, mentre ora, per supplire alla loro assenza, il Comune ha dovuto investire più di 60.000 euro, oltre integrazioni varie, che spenderà nei prossimi due anni per appaltare gli stessi interventi a cooperative vicine.

Chiudiamo, infine, gli argomenti ricordando anche la triste vicenda del centro vaccinale manerbiese, chiuso dopo poche settimane di attività, e della folle spesa sostenuta per adeguare l’ex-bocciodromo. Certo qualche solerte amministratore potrebbe ricordare che il costo dei lavori è stato in parte (non interamente) assorbito da finanziamenti regionali, ma le migliaia di euro per lo smantellamento della struttura temo che resteranno, purtroppo, a carico dei manerbiesi.    

Noi, come Manerbio in Azione, ci siamo fatti portatori di un comun sentire…ma chi pagherà per tutti questi evidenti errori di valutazione, pianificazione, progettazione e realizzazione? Il timore è che la risposta sia tanto scontata quanto deprimente: i cittadini manerbiesi!

In più occasioni la nostra Amministrazione ha sbandierato una considerevole disponibilità economica che da tempo non si vedeva a Manerbio, ma giusto per questo credo sia lecito aspettarsi che le nuove risorse non debbano essere sperperate, ma correttamente utilizzate per consentire alla nostra cittadina di riprendersi dopo anni di difficoltà.   

Con questa lettera aperta desideriamo appellarci ai Consiglieri di maggioranza e di minoranza chiedendo loro, nel rispetto istituzionale del loro ruolo di garanti dell’operato dell’Amministrazione, di verificare e di farsi parte attiva affinché vengano individuati i responsabili di questi assurdi sprechi di denaro pubblico.

Andrea Almici

Manerbio in Azione