La contaminazione da parte dell’azienda Finchimica di Manerbio deve restare sotto i riflettori. Per questo il gruppo di cittadini attivi “Conoscere e Partecipare” ha messo in campo due azioni: la richiesta di un’audizione in consiglio regionale e la presentazione di un’altra petizione – dopo quella dell’ottobre 2023 – in consiglio comunale. All’audizione saranno invitati i vertici dell’azienda, il sindaco Paolo Vittorielli, i primi cittadini dei paesi limitrofi, Legambiente Lombardia, il circolo Legambiente Valle dell’Oglio e il gruppo “Conoscere e Partecipare” che ha presentato un esposto in Comune. Obiettivo, chiaramente fare il punto della situazione. Oltre all’audizione è stata presentata a palazzo Luzzago – da Conoscere e Partecipare – una seconda petizione (la prima non aveva ottenuto tutte le risposte alle domande formulate, riferisce il gruppo di cittadini attivi) in cui si chiede che la cittadinanza venga informata sui risultati della caratterizzazione del sito, sulla bonifica e sul funzionamento del sistema di barriera idraulica ora in funzione. Inoltre, si chiede l’istituzione di una commissione RIR che si avvalga anche di commissari esterni e si invita il Comune a “notificare alla popolazione, le informazioni sulle misure di sicurezza, sostanze trattate e tutti i dati relativi allo stabilimento, trattandosi di azienda a Rischio di Incidente Rilevante”. Informazioni che devono essere poi diffuse anche ai paesi confinanti, vista la rilevanza delle sostanze utilizzate nel ciclo produttivo dall’azienda. La vicenda, che risale ancora al 2021 quando Arpa ha rilevato alcune anomalie e poi la presenza di inquinanti nella prima falda, si è aggravata con la scoperta della contaminazione anche fuori dallo stabilimento, evidenziando come la barriera idraulica non abbia funzionato. Le analisi effettuate dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente hanno rilevato la presenza di alcune sostanze altamente inquinanti come il 4-Clorobenzotrifluoruro, 17 volte oltre i limiti posti dall’Istituto Superiore di Sanità. Arpa ha stilato, poi, una nota che riporta un lungo elenco di sostanze chimiche (altamente tossiche) riscontrate nei piezometri esterni a valle dello stabilimento. La falda profonda, quella che alimenta gli acquedotti, non è contaminata, ma è necessario intervenire tempestivamente affinché si possa evitare il peggio. Già nei mesi scorsi il sindaco Paolo Vittorielli ha promesso e riconfermato massima attenzione, per quanto compete all’amministrazione, all’intervento di bonifica. Una buona notizia è arrivata, poi, con lo stop, da parte della Provincia – che in un primo momento lo aveva autorizzato – alla realizzazione del nuovo impianto produttivo per l’erbicida AM29. Dario Selleri portavoce di Conoscere e Partecipare sottolinea che “dopo gli ultimi dati resi pubblici a gennaio e la successiva revoca dell’autorizzazione dell’AM29 da parte della Provincia, non si è più parlato della contaminazione in falda”. L’assessore all’ambiente Mario Mantovani ha precisato che “prosegue il procedimento di caratterizzazione a carico della ditta Finchimica. Nei giorni scorsi è stato effettuato un sopralluogo preliminare con ARPA finalizzato alla identificazione puntuale della posizione dei nuovi piezometri previsti per il controllo dello stato della falda a valle dello stabilimento, nell’ambito dell’integrazione alla caratterizzazione approvata dal Comune di Manerbio. Si è inoltre provveduto alla verifica della collocazione di ulteriori piezometri finalizzati a potenziare la barriera idraulica di pompaggio e trattamento della falda superficiale sospesa attraversante lo stabilimento. E’ stata, altresì, individuata la posizione di n. 5 sondaggi posizionati nell’intorno dell’impianto AM 29 e di due piezometri a valle idrogeologica dell’area dell’impianto stesso. Il campionamento dei suoli, sarà effettuato in contraddittorio, indicativamente per la metà di giugno e poi si procederà con il campionamento delle acque sotterranee in corrispondenza dell’intera rete di controllo (interna ed esterna al sito produttivo)”. La parola poi passa all’azienda Finchimica che su una questione della barriera idraulica fa sapere che, come annunciato lo scorso marzo “l’articolato progetto di barriera idraulica, promosso dall’Azienda su base del tutto volontaria e già depositato nei mesi scorsi presso gli Enti, è ora nelle prime fasi di quella che sarà la sua complessa costruzione. Per quanto riguarda invece il procedimento amministrativo di bonifica, che, come è noto, scaturisce da ordinari controlli routinari eseguiti da parte degli enti competenti, anche in questo caso, è stata Finchimica – in modo proattivo e volontario – a proporre un piano di caratterizzazione alle istituzioni competenti.

Il procedimento sta seguendo il suo normale iter, in ottemperanza alla normativa. Si tratta naturalmente di procedimenti lunghi, che necessitano di tempi tecnici di analisi e di dialogo continuo con gli enti. Ci sta a cuore precisare che continueremo, come sempre, a fare tutto ciò che è nelle nostre competenze – e che la normativa ci consente di fare – per far sì che ogni passività ambientale, per quanto limitata e circoscritta alla sola faldina superficiale sospesa, sia gestita correttamente e in modo rigoroso, giungendo a poter disporre quanto prima di un quadro scientifico definitivo>

Barbara Appiani