L’azienda Finchimica ha diffuso i risultati aggiornati sulla barriera idraulica installata a Manerbio, relativi ai campionamenti effettuati tra il 27 e il 31 gennaio 2025. La barriera, attivata il 31 ottobre 2024, è stata progettata come misura preventiva per proteggere la falda superficiale e garantire la sicurezza ambientale.
Finchimica in un comunicato precisa che “le analisi eseguite sulle acque in entrata ed in uscita all’ impianto TAF (c.d. Trattamento Acque di Falda o barriera idraulica) evidenziano la sostanziale eliminazione delle sostanze trattate (sia di matrice Finchimica, sia ad essa non attribuibili), dal che discende l’evidenza dell’elevata efficienza dell’impianto di trattamento. Le concentrazioni relative a tutte le sostanze monitorate nei piezometri esterni alla proprietà Finchimica, risultano assenti, o rientrate completamente sotto i limiti di legge, dove tali limiti sussistono”. I vertici dell’azienda, inoltre, sottolineano che le sostanze in questione “in un solo e unico caso, sono in prossimità vicinissima al limite di legge (i.e. 22,4, con limite di legge pari a 21). In conclusione, e sintetizzando le evidenze documentate dai campionamenti eseguiti a gennaio 2025, si richiama l’attenzione sui seguenti punti: tenuto conto che la barriera idraulica è entrata in funzione il 31 ottobre 2024 nella sua configurazione definitiva (12 pozzi interconnessi ad un impianto di trattamento, T.A.F., dedicato) e, come è noto, gli effetti di tale intervento richiedono un congruo tempo per produrre risultati consolidati, questi primi risultati- a soli tre mesi dall’entrata in funzione della T.A.F. – sono decisamente confortanti; le prove di funzionamento realizzate per verificare l’efficienza dell’impianto di depurazione dedicato alle acque prelevate dai piezometri, l’impianto T.A.F., hanno dato ottimi risultati con percentuali molto elevate di rimozione delle sostanze; i dati ad oggi disponibili – evidenziano la completa messa in sicurezza dell’impianto di Finchimica nei confronti di possibili fuoriuscite verso valle di qualsivoglia sostanza – sia quelle provenienti dal ciclo produttivo aziendale”. Il comunicato stampa conclude con l’auspicio di Finchimica che “possa cessare la divulgazione di informazioni estemporanee” per evitare allarmismi. Ma su quanto comunicato dall’azienda, interviene il gruppo Conoscere e Partecipare. “Cambielli aveva definito “una metastasi” la situazione di Finchimica, durante l’intervento in consiglio comunale a Manerbio. La barriera idraulica è la terapia del dolore ma non la cura.
Impossibile definire positiva una criticità accertata. Si pensa di aver risolto con la barriera idraulica o vogliamo seriamente prendere in considerazione la sua finalità? Non risolve la contaminazione ma la confina.
Non vengono approfonditi e diffusi i dati analitici in uscita dal depuratore, non sono mai state approfondite le caratteristiche del sistema di depurazione delle acque. Le sostanze potenzialmente cancerogene permangono nel sottosuolo” ribadisce il gruppo di cittadini attivi. “Alcune di queste sostanza attendono ancora di essere normate dall’istituto superiore di sanità. La malattia è accertata, i cittadini attendono che l’azienda e gli enti preposti cominciano a capirne la gravità e le possibili cure”, conclude Conoscere e Partecipare.
Barbara Appiani