Pochi giorni fa sono stati pubblicati gli esiti del bando di Regione Lombardia sulla “rigenerazione urbana”, ossia una serie di contributi a fondo perduto erogati a sostegno della ripresa economica attraverso interventi in tema di attrattività, vivibilità e recupero urbano dei Comuni lombardi. Agli occhi di chiunque un’occasione da non perdere.
Purtroppo, però, come da prassi ormai consolidata, il Comune di Manerbio ha ritenuto di non partecipare, lasciando ad altri 72 Comuni del territorio bresciano la ripartizione di ben 32 milioni di euro. Tra i tanti si ricordano, per restare nelle nostre zone, i 500mila euro ciascuno destinati a Leno, San Gervasio, Verolavecchia, Verolanuova, Bagnolo Mella, Cigole, i 400mila euro a Bassano Bresciano, e così via…
“A questo punto è lecito domandarsi con quale alibi il Sindaco Alghisi, ormai stabilmente a Palazzo Broletto ma Sindaco da quasi nove anni di una comunità di oltre 13mila abitanti, ritenga di poter giustificare l’incapacità della propria Amministrazione di programmare interventi per poter partecipare a bandi di questa importanza” commenta a caldo il segretario di Manerbio in Azione, Andrea Almici.
Scorrendo le delibere di finanziamento di Regione Lombardia, si scopre che Manerbio non è nuova al ruolo del “non classificato”. Possiamo citare i bandi “sport outdoor”, “impianti sportivi”, “messa in sicurezza edifici pubblici”, “acquisto mezzi per la protezione civile”, “parco giochi inclusivi” e via discorrendo.
La sezione di “Manerbio in Azione”, cosciente delle difficoltà economiche dell’Amministrazione Alghisi durante il primo mandato, si domanda perché in quei cinque lunghi anni in cui l’attività amministrativa era “ferma” non ci si sia attivati per dare impulso progettuale e programmare una visione a lungo termine della nostra cittadina, in modo da poter realizzare opere strategiche ora che le casse del Comune sono ben più capienti.
“Ahimè”, afferma Almici “il termine di un nuovo mandato è alle porte e neppure all’orizzonte si ravvisa un salto di qualità, una direzione tracciata per fare tornare Manerbio una comunità in grado di distinguersi. Riteniamo doveroso se non necessario porsi l’obiettivo di unire le tante energie e professionalità positive del paese per aprire dei tavoli di confronto e di progetto sui grandi temi come: edilizia scolastica, recupero delle aree dismesse, servizi al cittadino, patrimonio pubblico sportivo, commercio ecc… Siamo convinti che ci siano ancora manerbiesi ottimisti e non totalmente rassegnati a questo contesto di decrescita”.
Andrea Almici