Il tradizionale incontro tra dirigenti e dipendenti dell’Asst del Garda che si è svolto a dicembre con il bilancio delle attività di fine anno 2019, è stata l’occasione per presentare le numerose novità del 2020. Il direttore generale Carmelo Scarcella (nella foto) ha annunciato l’autorizzazione, da parte della Regione, di quattro nuove strutture complesse.
Si tratta della pediatria a Manerbio, dell’hospice e radiodiagnostica a Gavardo e della nefrologia e dialisi in tutti i presidi.
Per l’attivazione dei servizi serviranno alcuni mesi anche se l’intenzione, ha precisato Scarcella, è quella di renderli disponibili ai cittadini il prima possibile.
Inoltre, l’azienda socio sanitaria territoriale ha annunciato la creazione del nuovo polo di Leno della cronicità che si affiancherà a quello di Lonato e la nascita di sette ambulatori per la presa n carico di pazienti cronici a Nozza, Gavardo, nell’area di Salò, a Desenzano, Montichiari, Ghedi e Verolanuova. Un importante servizio che sarà reso disponibile su tutta l’area di competenza dell’ Asst del Garda.
A questo si aggiunge un’altra decisione dei vertici dell’azienda e comunicata nei mesi scorsi, ovvero quella di trasferire il laboratorio di analisi di Manerbio a Desenzano.
Una scelta che ha suscitato parecchi malumori da parte di cittadini ed esponenti politici che si dicono amareggiati per quello che ritengono un “impoverimento” in nome di una riorganizzazione dell’azienda ospedaliera.
La decentralizzazione delle attività di routine, fino ad ora garantite dalla struttura della Bassa Bresciana – stessa cosa per Gavardo – è stata accolta in maniera negativa da parte di molte persone.
Ora a schierarsi tra le fila di coloro che si dicono insoddisfatti di tale scelta anche la sezione manerbiese del Pd.
Il Partito Democratico crede che “le scelte fatte in nome della cosiddetta “riorga-nizzazione” stiano togliendo e peggiorando i servizi al territorio afferente alle strutture di Manerbio”.
In una nota stampa, il Pd pone l’attenzione su come la chiusura di alcuni servizi dislocati nel distretto di via Solferino – come l’ufficio della Medicina di Base, l’ufficio Protesico e Presidi per invalidi concentrati a Leno – abbiano creato disagi ai cittadini, soprattutto a quelli delle fasce più deboli.
Inoltre, spiegano dalla sezione manerbiese del partito, non c’è stato alcun coinvolgimento dei sindaci dei paesi coinvolti.
La comunicazione è stata data dopo la decisione avvenuta e non prima.
In questo modo, precisa ancora il Pd, non è stato possibile aprire alcun tavolo di confronto nonostante “i sindaci siano i veri responsabili, per legge, della salute pubblica dei cittadini”. “Ricordiamo” aggiunge ancora il partito democratico di Manerbio “che le Aziende Socio Sanitarie Territoriali sono strumenti e braccio operativo della decisione politica regionale.
Le decisioni di ordine sanitario non dovrebbero essere prese senza il coinvolgimento della politica Sanitaria e di chi rappresenta le comunità del territorio coinvolto”.
Il pd fa inoltre riferimento anche agli ingenti investimenti che le varie amministrazioni comunali manerbiesi che si sono susseguite tra il 1994 e il 2009 hanno effettuato su fronte sanitario per realizzare “le infrastrutture indispensabili per un moderno ospedale per acuti, oltre alla ristrutturazione dell’immobile destinato al Distretto Sanitario”.
“Ora” conclude il Pd Manerbio “si smantella una parte importante del Laboratorio di Manerbio, fiore all’occhiello per efficienza, altissima specializzazione, riconosciuta a livello regionale nonchè nazionale, per portarlo a Desenzano del Garda, con relativa mobilità di personale e numerosi disagi che non tarderanno a manifestarsi”.
Positiva invece, secondo il Pd, la proposta formulata dal personale del laboratorio di Manerbio di una riorganizzazione dei laboratori aziendali considerata dalla stessa sezione manerbiese del partito democratico “con minor costi, molto seria, motivata e portatrice di scelte più razionali e sicure”.
Barbara Appiani