I DSA, ovvero Disturbi Specifici dell’Apprendimento, non sono malattie, ma possono creare grandi difficoltà nella capacità di leggere e scrivere in modo rapido e corretto. In questi disturbi rientrano la dislessia (difficoltà nell’ambito della lettura), la disortografia (difficoltà a compiere operazioni di transcodifica e a tradurre correttamente i suoni in lettere), la disgrafia (difficoltà motoria nell’eseguire la forma delle lettere) e la discalculia (difficoltà a elaborare numeri e calcoli). Questi problemi possono incidere pesantemente sul rendimento scolastico dei bambini, ma non solo. Nella maggior parte dei casi, precisa la dottoressa Olzi “questi bambini perdono autostima. Sviluppano la convinzione di non poter affrontare efficacemente determinate attività e di non essere in grado di raggiungere gli obiettivi desiderati. Spesso i genitori credono che dipenda da svogliatezza. In questo modo si attribuisce al ragazzo la responsabilità dell’insuccesso scolastico. E questo abbassa ulteriormente la sua autostima e la motivazione verso lo studio”. La diagnosi di DSA viene effettuata da una equipe multidisciplinare che include, neuropsichiatra infantile, psicologo e logopedista. Il disturbo specifico di apprendimento può essere diagnosticato solo al termine del secondo anno della scuola primaria per quanto riguarda la lettura e la scrittura e al termine del terzo quarto anno per l’area calcolo. Il bambino deve aver avuto il tempo necessario ad acquisire l’auto-matismo della lettura e scrittura, che è quello che si definisce un “apprendimento procedurale”.
“Tuttavia” precisa Olzi “è importante sostenere gli apprendimenti scolastici precocemente, senza attendere i tempi della diagnosi, soprattutto quando si è in presenza di fattori di rischio quali la familiarità per il Disturbo di Apprendimento e Disturbo di Linguaggio”.
Per questo è importante che i genitori riconoscano i primi segnali di una possibile DSA già in età prescolare. Dai 3 ai 5 anni alcuni possibili fattori di rischio sono il ritardo nello sviluppo del linguaggio, la pronuncia scorretta di parole, la difficoltà a costruire frasi. Dai 5 ai 7 anni alcuni campanelli d’allarme sono la lentezza nell’apprendere e nello stabilizzare la corrispondenza tra le lettere (grafemi) ed i suoni e la difficoltà nel separare la parola in suoni e ricostruire la parola dai suoni. Si tratta solo di alcuni possibili sintomi di una DSA, ma non devono comunque essere sottovalutati. “Ciò che i genitori possono fare in questa fase” spiega la logopedista Olzi “è innanzitutto confrontarsi con gli insegnanti che conoscono la situazione e sanno con precisione cosa è importante osservare e quali sono le attività di potenziamento da mettere in atto con i bambini durante queste prime fasi dell’apprendimento”. Il secondo passo da compiere può essere quello di rivolgersi al logopedista. Che può effettuare una valutazione dei prerequisiti della letto-scrittura e, attraverso un approccio ludico, proporre attività che consentono al bambino di apprendere divertendosi ed ai genitori di imparare a stimolare, nella vita quotidiana, lo sviluppo linguistico e a sostenere il suo percorso scolastico.
La dottoressa Olzi riceve su appuntamento presso il Poliambulatorio Minervium in via Giuseppe Verdi, 64 a Manerbio Tel. 030 9937552 info@poliambulatoriominer
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Barbara Appiani